Estero

Nuovi casi di avvelenamento di studentesse in Iran

Nuovi casi di avvelenamento di studentesse si sono verificati in Iran in 16 scuole: a  Teheran, Ardabil, Kermanshah e Parand. Lo riporta La Presse basandosi sulle notizie di giornali iraniani.

Ali Mahboubipour, direttore generale della sicurezza del governatorato di Ardabil, ha annunciato che casi di avvelenamento sono stati segnalati in sette istituti dove sono stati avvertiti  “odore di gas e sintomi respiratori sospetti”. 

Il viceministro dell’istruzione iraniano, Younes Panahi, ha detto ai giornalisti che “è stato rivelato che i composti chimici usati per avvelenare le studentesse non sono prodotti chimici da guerra… le studentesse avvelenate non hanno bisogno di trattamenti aggressivi e una grande percentuale degli agenti chimici usati sono curabili”.

Le condizione di salute delle studentesse, intanto sarebbero, come viene spiegato, “buone e sono in corso le indagini sull’accaduto”. 

Intanto è circolato un video sui social dove si vede l’attacco chimico in una scuola della capitale e la rabbia dei parenti che hanno gridato slogan contro il regime. 

Le autorità iraniane hanno confermato che stanno indagando sulle rivelazioni dei media locali che hanno riportato casi di avvelenamento respiratorio di centinaia di bambine di circa 10 anni nelle scuole di Qom, una delle principali città religiose dell’Iran. 

Parlando con il Guardian in condizione di anonimato, un medico specializzato ha affermato che in base “ai dati disponibili, la causa più probabile di questo avvelenamento potrebbe essere un debole agente organofosfato“. Probabilmente, ha aggiunto, “vogliono vendicarsi delle studentesse che sono le pioniere delle recenti proteste”. Peraltro, “mai prima d’ora ho curato qualcuno che è stato avvelenato con agenti organofosfati. Gli unici casi che ho trattato sono stati i lavoratori esposti a questi agenti nei pesticidi agricoli”.

Nei giorni scorsi fra l’altro il viceministro della Salute  ha rivelato che “è emerso che alcuni individui volevano che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, fossero chiuse”.

L’avvelenamento è stato causato da “composti chimici disponibili non per uso militare, e non è né contagioso né trasmissibile”. Da parte loro i ministeri dell’intelligence e dell’istruzione si sono limitati a dire che stanno collaborando per trovare la fonte dell’avvelenamento. Nelle ultime ore, riporta Bbc Persian, oltre 90 studentesse delle scuole superiori si sono recate in ospedale con sintomi di avvelenamento.

Pasquale Almirante

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