Categorie: Concorsi

Nuovi concorsi, il Miur stoppa il mercato dei 24 crediti formativi per l’accesso: svolti senza regole

Il Miur stoppa sul nascere il mercato della formazione per l’acquisizione dei 24 crediti formativi utili a partecipare al prossimo concorso a cattedra.

Nel primo pomeriggio del 23 giugno, Viale Trastevere fa sapere che è “in arrivo il decreto con le modalità di acquisizione dei crediti formativi universitari necessari alle laureate e ai laureati non abilitati per poter partecipare al prossimo concorso per l’ingresso nella scuola secondaria previsto da uno dei decreti attuativi della Buona Scuola”. Quindi, continua il Miur, chi oggi offre corsi non conosce ancora le regole” e pertanto potrebbe promuovere corsi poi non utili per accedere al ‘concorsone’ previsto nel 2018.

La presa di posizione del Miur, inoltre, dà sostegno alle denunce fatte noi giorni scorsi sulla stampa nazionale e riportate dalla Tecnica della Scuola.

“Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – continua la nota – sentiti anche gli Organi consultivi di competenza, sta ultimando la stesura del provvedimento che sarà emanato entro la fine del mese di luglio”.

La sottolineatura si è resa necessaria, dopo che nelle scorse settimane, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n.59 sul nuovo reclutamento, si era sviluppato un vero e proprio mercato, in prevalenza telematico, per accreditare i 24 crediti formativi citati nella legge delega.

 

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Ora il Miur, però, spiega che “nell’esclusivo interesse delle potenziali candidate e dei potenziali candidati, e per evitare affidamenti mal riposti o ingiustificati, si ritiene indispensabile sottolineare che i corsi attualmente pubblicizzati da diverse istituzioni, formative e non, sono promossi in totale mancanza dell’atto ministeriale che determinerà le inderogabili condizioni per il conseguimento e il riconoscimento dei crediti necessari quale requisito di accesso alle prossime procedure concorsuali

Sempre il ministero sottolinea che “il decreto legislativo 59 del 2017, all’art. 5, prevede che soltanto con decreto del Miur saranno “individuati i settori scientifico-disciplinari all’interno dei quali sono acquisiti i 24 CFU/CFA […] e gli obiettivi formativi, le modalità organizzative del conseguimento dei crediti in forma extra-curricolare e gli eventuali costi a carico degli interessati, nonché gli effetti sulla durata del corso per gli studenti che eventualmente debbano conseguire detti crediti in forma aggiuntiva rispetto al piano di studi curricolare”.

In conclusione, per chi vuole fare l’insegnante, la scelta di aderire a questi corsi potrebbe essere inutile. Oltre che dispendioso, sia a livello tempo sia per l’impegno economico a volte anche notevole.

Sullargomento vedi anche:

Reclutamento, dai CFU alla retribuzione del FIT: ecco le richieste dei futuri insegnanti

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Alessandro Giuliani

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