Con le norme attuali, sarà impossibile avere dei nuovi dirigenti scolastici prima del 1° settembre 2019.
Ha destato una certa sorpresa l’annuncio di Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, secondo il quale “supponendo che il bando sia emanato a settembre 2017 e che le prove del concorso terminino a settembre 2018, il successivo corso di formazione di 4 mesi, seguito dal tirocinio di 2 mesi, si concluderebbe a marzo 2019. I vincitori non potrebbero pertanto essere assunti prima dell’anno scolastico 2019/2020”.
Se le cose stanno così, se veramente è così difficile ottenere l’assegnazione dei prossimi vincitori del concorso a preside, sul quale è appena giunto l’ok del Consiglio di Stato, il Miur farebbe bene a muoversi.
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Il motivo è chiaro: i nuovi presidi servono con urgenza “per coprire i buchi che in alcune province sfiorano il 50%”, ricorda lo stesso Pittoni.
Quest’anno sono andate in reggenza oltre 1.200 scuole. L’anno prossimo, per effetto dei pensionamenti, si arriverà a quasi 1.900. Nel 2018, se il concorso e la formazione dei vincitori, affidata per la prima volta al Miur, non dovesse concludersi entro metà agosto, si arriverebbe probabilmente a 2.500 scuole senza preside. In pratica, una su tre.
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