“Qualcuno ha detto che questo decreto presuppone un taglio nei posti di sostegno: ciò non è assolutamente vero. Anzi, questo provvedimento si inserisce in una serie di misure che abbiamo cercato di coordinare che assumono l’inclusione scolastica come centrale”.
Lo ha dichiarato il Capo del Dipartimento per l’Istruzione, Max Bruschi, nel corso della presentazione, in diretta sul sito del Ministero, del nuovo decreto sull’inclusione e dei nuovi modelli di Piano Educativo Individualizzato.
Si è svolto infatti oggi l’evento on-line, dal titolo “I nuovi modelli PEI e le modalità di assegnazione delle misure di sostegno”, realizzato con obiettivo di avviare le misure di accompagnamento alle novità introdotte dal decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182.
Ricordiamo che con il decreto sono definite le nuove modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno, previste dal decreto legislativo 66/2017, e i modelli di piano educativo individualizzato (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche.
Il decreto è infatti corredato di apposite Linee guida e comprende i quattro nuovi modelli di Piano Educativo Individualizzato (per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), la scheda per l’individuazione del bisogno di supporto per l’alunno, nonché una tabella per l’individuazione dei fabbisogni di risorse professionali per il sostegno e l’assistenza.
Decreto interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020
Nota n. 40 del 13 gennaio 2021
Scheda per l’individuazione del debito di funzionamento
Tabella individuazione fabbisogni di risorse professionali per il sostegno e l’assistenza
“A partire dal prossimo anno e nel successivo triennio – ha proseguito Bruschi, ricordando l’ultima legge di bilancio – avremo 25 mila insegnanti di sostegno stabili in più. Abbiamo poi 10 milioni di euro per l’anno 2021 per realizzare l’inclusione scolastica che significa presa in carico dello studente con disabilità da parte dell’intera comunità educante. Queste risorse serviranno alla formazione degli insegnanti curriculari, non genericamente sul sostegno, ma sui casi concreti che si troveranno mano a mano ad affrontare nella realtà delle scuole”.
Secondo le classifiche europee, ha infine ricordato il capo del Dipartimento, “siamo il Paese che ha la migliore legislazione sull’inclusione”. Ci sono molte realtà scolastiche splendide dove l’inclusione è una buona pratica, ha proseguito, ed “è attraverso il coinvolgimento di queste scuole che vorremmo migliorare non soltanto i dati quantitativi, ma soprattutto gli elementi e i dati qualitativi dell’inclusione: una migliore inclusione degli alunni con disabilità significa una migliore inclusione per l’intero gruppo classe e una migliore performance per l’istituzione scolastica, che significa una migliore istruzione per tutti”.
Modello di PEI per la scuola dell’infanzia
Modello di PEI per la scuola primaria
Modello di PEI per la scuola secondaria di I grado
Modello di PEI per la scuola secondaria di II grado
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