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Nuovo anno, anche in Russia famiglie infuriate per il caro scuola

Anche in Russia il nuovo anno scolastico parte tra le polemiche: il primo giorno di settembre, che rappresenta per tradizione la data canonica di avvio delle lezioni, per studenti e famiglie coincide con un carico spese per l’acquisto di libri di testo e materiali scolastici non indifferente. Nelle ultime due settimane la stampa ha messo in rilievo l’ulteriore incremento delle spese che i genitori dovranno sostenere per comprare non solo diversi manuali, quaderni e l’uniforme personalizzata, che cambia da una scuola all’altra, ma anche una “quota” per i computer, notebook, proiettori e altre attrezzature tecniche da mettere a disposizione per le classi frequentate dai figli. La richiesta delle scuole non è stata bene accolta dai nuclei familiari, che anche nell’est d’Europa devono fare i conti con una forte crisi economica: soprattutto perché molte delle spese, soprattutto quelle accessorie per potenziare gli strumenti tecnologici degli studenti, fino a qualche anno fa non erano contemplate.
Ci sono poi altri aspetti che non sembrano far partire l’anno scolastico russo in modo sereno: le autorità non hanno nascosto che stanno facendo di tutto per evitare di far coincidere il 1° settembre con il ricordo e l’anniversario della strage di Beslan (Ossezia del Nord, dove nel 2004 un commando di terroristi prese in ostaggio oltre 1.200 persone, in un maxisequestro che terminò in un eccidio). Però si tratta di un compito molto difficile, perché la “ferita” è recente e riguarda non pochi familiari e conoscenti di persone rimaste vittime del sequestro.
Nell’anno che sta per iniziare studieranno in Russia circa 13 milioni di ragazzi e giovani, 150.000 in meno rispetto al 2009. Come da noi, dove però gli studenti torneranno in classe almeno una decina di giorni dopo, saranno sperimentati i nuovi standard d’istruzione che dal 1° settembre del 2011 diventeranno ufficiali e obbligatori. In totale nelle scuole russe lavoreranno 1,2 milioni dei professori: come accade in Italia, solo una minima parte sono giovanti. Il 5% dei prof russi ha un’età inferiore ai 25 anni e il 13% ha da 25 a 29 anni. Mentre nell’ultimo anno circa 400.000 insegnanti hanno studiato presso i corsi accelerati.
Gli ultimi due dati, peraltro contraddittori, riguardano gli studenti: per la prima volta nelle 50.000 scuole russe saranno distribuiti un milione e mezzo di ragazzini di 6-7 anni, 50.000 in più rispetto allo 2009/10. Confermando l’aumento degli alunni della prima classe, che continua da quattro anni consecutivi. Tuttavia il totale degli allievi della scuola media obbligatoria diminuisce: nell’ultimo decennio si è ridotto di circa 10 milioni.
Alessandro Giuliani

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