Nuovo anno, in Sicilia potrebbe partire a fine settembre
Dopo la serie possibilità di slittamento della riforma della secondaria superiore, la Sicilia potrebbe ritrovarsi controcorrente anche per quanto riguarda il posticipo a fine settembre dell’avvio dell’anno scolastico proposto dal senatore Costa (Pdl) e rilanciato dal ministro Gelmini: all’indomani della sollevazione popolare per l’apertura da parte del responsabile del Miur all’ipotesi slittamento della prima campanella, la giunta regionale siciliana ha fatto sapere che “valuterà la possibilità di spostare la data di apertura delle scuole alla fine di settembre a partire già dal prossimo anno scolastico”.
L’annuncio è giunto attraverso una nota dell’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino, che si è riferito però ad una proposta locale e non a quella approdata in Senato un paio di anni fa e non ancora calendarizzata. “La proposta dell’assessore Strano merita attenta considerazione – ha detto Centorrino – oltre che un confronto con altri pareri nel frattempo pronunziati. Nella prossima riunione di governo, in linea con la collegialità che fino ad ora ha contraddistinto le decisioni dell’attuale giunta Lombardo, la discuteremo e la valuteremo opportunamente”.
Le parole dell’assessore siciliano non sembrano però del tutto scollegate con la kermesse dialettica di questi giorni. È probabile, infatti, che la coincidenza delle date sia solo conseguente ad un allungamento dell’attività balneare siciliana. E non, quindi, un consenso alla teoria di unificazione della data di riapertura sostenuta del Ministro. Tanto più che quello della Gelmini appare un pensiero sempre più isolato: anche il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aggiunge la sua voce al coro di critiche per la proposta della collega di Governo: “Mi lascia fredda – ha detto la Prestigiacomo, nativa di Siracusa – perché sono dell’idea che in questa materia si debba pensare innanzi tutto alle regioni che hanno problemi climatici. Dove le temperature sono molto calde l’idea non è da scartare”. Fino al 30 settembre, comunque, “mi sembra troppo”. Di sicuro le Regioni su questo versante rivendicano piena autonomia. Molte esplicito, a tal proposito, è stato il Governatore del Piemonte, Roberto Cota, sulla proposta del senatore Costa: “il calendario scolastico – ha detto – lo decidiamo noi: sono molto geloso delle competenze delle Regioni, sono loro che decidono su questa materia, non il Governo E nel mio caso direi che il calendario scolastico del Piemonte è molto condiviso e tiene conto di numerosi fattori tra i quali la riapertura delle aziende. Un elemento fondamentale di questo dibattito – ha aggiunto il Governatore – è che qui si sta parlando della gente che torna al lavoro: ma come farebbero con i figli fino ad ottobre?”.