L’anno scolastico sta iniziando in questi giorni per gli insegnanti e dalle prossime settimane, inizierà anche per gli studenti.
Ma il nuovo anno porta con sé molti problemi del vecchio, diffuse un po’ in tutta Italia.
Come ad esempio nel centro Italia, con i problemi di Toscana e Umbria, riportati su La Nazione, che sembrano essere molto simili a quelli di altri territori.
Docenti di sostegno
L’allarme per la mancanza di docenti di sostegno è sottolineata dalla Cisl Toscana, che precisa: “non c’è disponibilità di docenti con la specializzazione, i corsi non sono banditi in numero sufficiente per coprire le esigenze d’organico. Così la continuità didattica resta una chimera”.
Classi pollaio
Sono proprio le classi pollaio uno dei problemi maggiormente diffusi in tutta la penisola, con classi, specie alle superiori, che superano i 30-32 alunni, un numero eccessivo che condiziona fortemente l’attività didattica.
Nonostante le sentenze e gli appelli, le aule rimangono stracolme.
Reggenze
Abbiamo scritto più volte sulle reggenze, problema decisamente ogni anno più serio, in quanto mette a dura prova l’organizzazione degli istituti.
Nel 2017/18 inizia servirebbero circa 8mila presidi ma ne mancano almeno 1.700.
E così, va da se, che altrettante scuole saranno rette non da un dirigente titolare ma da un reggente che dovrà dividersi fra istituzioni scolastiche (c’è persino qualche caso di ds a cui sono state assegnate due reggenze).
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Cattedre scoperte e Supplentite
Se al Sud, tutto sommato non ci si può lamentare, al Centro e al Nord le cattedre scoperte restano un’emergenza.
Abbiamo già parlato del caso del Veneto, dove non ci sono docenti sufficienti nel sostegno e primaria e anche delle 1400 cattedre ancora vuote a Milano per il sostegno, dove la Cisl Scuola fa notare che “gli insegnanti formati ottengono supplenze su posti comuni altrove e qui mancano gli specializzati e si ricorre ai supplenti”.
Supplenti che comunque in molti casi è difficile trovare, ripresentandosi nuovamente lo spettro degli anni passati delle cattedre scoperte ben oltre l’avvio di anno scolastico.
Anche se, tuttavia, quest’anno le cose dovrebbero andare in generale leggermente meglio, data la regolarità con cui si sono svolte le operazioni di mobilità e di assunzioni in ruolo.
Edilizia scolastica
Specie nei territori colpiti dal terremoto, come l’Umbria, quest’anno l’edilizia scolastica può rappresentare un problema più pressante.
Le scuole dovranno ottenere le certificazioni di vulnerabilità sismica, altrimenti, come riferito ancora da La Nazione, alcuni presidi ribelli consegneranno le chiavi in Prefettura, se Comuni e altri istituzioni non rilasceranno i documenti richiesti.
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