Botta e risposta tra i sottosegretari all’istruzione Barbara Floridia e Rossano Sasso. In giornata si sono registrate diverse uscite piccate da parte dei due sottosegretari (di schieramenti opposti) che non se le sono mandate a dire, anche sull’operato del loro mandato.
Attraverso un post sulla propria pagina Facebook, il sottosegretario Sasso aveva scritto:
“I risultati dei test INVALSI presentati oggi fanno il paio con i dati diffusi appena qualche giorno fa dall’ISTAT e confermano come il blocco della didattica in presenza abbia penalizzato soprattutto gli studenti più fragili. In particolare, nelle regioni del Mezzogiorno abbiamo un evidente aumento della dispersione scolastica e un abbassamento dei livelli di competenze raggiunti alla fine dei cicli di studi. Appare di tutta evidenza come sia improponibile un altro anno di didattica a distanza, di isolamento fisico, di incertezze per i nostri ragazzi. Per settimane ci siamo ritrovati in perfetta solitudine nel sottolineare l’urgenza di gettare delle basi solide per la ripartenza dell’anno scolastico a settembre e la necessità di iniziare a correre per evitare disastri. Non potevamo accettare passivamente l’immobilismo di chi per i nostri ragazzi paventava un clamoroso ritorno alla situazione di dieci mesi fa: distanziamento e mascherine nella migliore delle ipotesi, didattica a distanza per tutti nella peggiore. Stop. Come se non fosse mai iniziata la campagna vaccinale, come se nessuna scuola avesse utilizzato i fondi del ministero dell’Istruzione per acquistare dispositivi di aerazione e sanificazione, come se non fossero stati validati i tamponi salivari per monitorare il rischio del contagio tra gli studenti. La didattica a distanza va considerata l’ultima risorsa in casi eccezionali, non può essere la regola. Abbiamo alzato la voce ed ecco che, magicamente, qualcosa ha iniziato a muoversi. Chi finora aveva taciuto ha fatto ammenda, riconoscendo la centralità che merita il mondo della scuola nelle azioni dell’Esecutivo e assicurando il massimo impegno per una ripartenza in presenza e in sicurezza. Bene, è un buon inizio. Un inizio, però. Perché i nodi da sciogliere sono tanti e non c’è un minuto da perdere. Noi saremo vigili e faremo sentire il fiato sul collo ai cultori dell’attendismo. Lo dobbiamo agli otto milioni di studenti italiani, lo dobbiamo alle loro famiglie.
Riferendosi al post, la collega Barbara Floridia ha dichiarato:
“Sono pienamente d’accordo con il collega Rossano Sasso quando dice che il blocco della didattica in presenza abbia penalizzato le fasce più deboli della comunità studentesca e che sia necessario per il prossimo anno garantire la didattica in presenza. Per questo ho lavorato sin da subito, in coordinamento con il ministro Bianchi e con il sostegno del gruppo parlamentare M5S per reperire finanziamenti, aule, modalità progettuali alternative e soluzioni concrete capaci di portare la scuola italiana fuori dalla crisi dovuta alla pandemia e guardare al futuro. Anche sul fronte della dispersione scolastica stiamo lavorando moltissimo, e il piano ‘RiGenerazione Scuola‘ con i suoi obiettivi legati alla socialità, ai nuovi apprendimenti e dei servizi collaterali come le mense scolastiche, è lì a dimostrarlo. I dati Invalsi ci confermano che ovviamente necessario fare molto di più, ma pur in un contesto così complesso abbiamo lavorato a testa bassa su tantissimi fronti. Altri possono dire altrettanto? Più che “alzare la voce“, consiglio al collega Sasso, che peraltro ha deleghe importanti su cui sarebbe opportuno capire cosa è stato sin qui fatto, di dedicare maggior tempo alle attività concrete al servizio della scuola italiana piuttosto che ai proclami sui social, utili forse a mascherare un immobilismo che il mondo della scuola in questo momento non può davvero permettersi”.
Ecco infine la risposta di Rossano Sasso che ha contrattaccato:
«È davvero triste che dinamiche e dialettiche interne a un partito della maggioranza abbiano come diretta conseguenza un attacco tanto scomposto e maldestro come quello che la sottosegretaria Floridia mi ha rivolto. In questo modo non si onora di certo lo spirito con cui è nato il Governo di unità nazionale del presidente Draghi e non si fa il bene del Paese. Qualcuno evidentemente ha grande nostalgia per la palude in cui l’Italia si dibatteva sotto la guida di Conte e Arcuri e non si sente a proprio agio in questo Esecutivo della ripresa e delle riaperture. Dunque, ne tragga le conseguenze».
«Non è certo con gli attacchi personali che si tutelano gli interessi del mondo della scuola e che si pianifica al meglio l’avvio del nuovo anno scolastico a settembre. Chi ha una battaglia personale o di corrente da intraprendere, la porti avanti all’interno del proprio schieramento politico e lasci stare tutto il resto. Il presidente Draghi e il Consiglio dei ministri hanno certamente cose più importanti a cui pensare e non è proprio con queste polemiche di basso livello che si garantiscono ai cittadini italiani le risposte che attendono da tempo».
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