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Nuovo contratto, i sindacati temono tempi lunghi

Tempi brevi e certezza di risorse finanziarie, specifiche per il personale della scuola, finalizzate al rinnovo del contratto economico scaduto da tre mesi: a chiederle, all’indomani dell’annuncio da parte della Funzione pubblica del pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale, a partire dal mese di aprile 2010 e ad opera del Mef, sono la Cisl e la Uil.
Il primo sindacato confederale si è espresso in questo senso attraverso le parole dei segretari generali della Funzione pubblica e della Scuola, Giovanni Faverin e Francesco Scrima, che attraverso un comunicato congiunto hanno chiesto al Governo di rinnovare “subito i contratti per i lavoratori del pubblico impiego e della scuola“.
Per i due sindacalisti della Cisl le polemiche sull’indennità di vacanza contrattuale che il Governo si appresta a pagare “rischiano di sviare l’attenzione dal vero obiettivo: cioè rinnovare subito i contratti secondo le regole del nuovo modello contrattuale e sulla base del nuovo indicatore Ipca che tutelerà meglio gli stipendi di lavoratori pubblici e personale scolastico“.
Molto risoluto sulla questione è sembrato anche Massimo Di Menna, leader della Uil Scuola, per il quale “va aperto e rapidamente concluso il negoziato riconoscendo la specificità della scuola: occorre giungere ad un accordo sugli incrementi retributivi – ha aggiunto – in base al nuovo modello triennale vanno definite ‘nero su bianco’ le risorse finanziarie specifiche (30% dei risparmi) da destinare alla valorizzazione delle professionalità“. Poi Di Menna si è rivolto direttamente al ministro, che tanto si è speso a confermare la volontà del Governo di mantenere le economie ricavate dal piano di ‘razionalizzazione’ delle spese: “il ministro Gelmini, dopo tante dichiarazioni – a detto il segretario della Uil Scola – definisca rapidamente l’entità delle risorse per aprire la trattativa” secondo le modalità previste dal nuovo modello triennale 2010-2012.
La vacanza contrattuale – ha continuato Di Menna – risponde a quanto previsto dal vecchio accordo del 1993, e viene erogata in base all’inflazione programmata, definita unilateralmente dal Governo.  Si tratta di un modello superato bisogna passare, nei tempi più rapidi, all’applicazione del nuovo modello triennale 2010- 2012 e definire – ha concluso – temi e contenuti del nuovo contratto“.
Sinora per il nuovo contratto si sa solamente che il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha firmato la direttiva all’Aran per la definizione dei comparti contrattuali: l’avvio della contrattazione è prevista entro la fine di maggio. Una scadenza che per i sindacati, viste le premesse (ad iniziare dalla mancata individuazione delle risorse, sempre se ci siano), difficilmente verrà rispettata.
Alessandro Giuliani

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