“La trattativa non è un successo eclatante ma è una boccata di ossigeno per tutto il comparto della scuola, è un punto di arrivo. In un momento così difficile con un’inflazione al 12% bisogna ancora lavorare per trovare i soldi in finanziaria e bisogna a lavorare per la parte giuridica, che dobbiamo negoziare già dal prossimo 15 novembre. In quel contesto ci occuperemo di personale Ata, per poi andare a chiudere il contratto nel più breve tempo possibile”. A dichiararlo il segretario Uil scuola Giuseppe D’Aprile, a conclusione della trattativa con l’Aran, ai microfoni di Tecnica della Scuola Live.
“Si farà pressing sul Governo anche per i vincoli e la mobilità – aggiunge il segretario Uil – manca il paletto per togliere i vincoli per gli immessi in ruolo, perché riteniamo che quello del vincolo sia un istituto giuridico che non è nelle nostre corde. Noi pensiamo che sia nel diritto delle persone muoversi”.
“Il lavoro degli Ata e dei docenti non è una prestazione, non c’è un debitore e un creditore nel mondo del sapere, non ci piace che si parli di prestazione per la scuola”.
E sui precari: “Non siamo entrati nel merito della normativa contrattuale, quindi ad oggi non ci sono novità. La soluzione l’abbiamo fornita al ministro Valditara, gli abbiamo quantificato 250mila immissioni in ruolo. Se il ministero ha la volontà di garantire la continuità didattica, per il bene degli alunni, avrà modo di farlo, con 180mln di euro che sono spiccioli per la finanziaria”.
La firma definitiva per il contratto sia nella parte economica che in quella normativa? “Auspico tra gennaio e febbraio, non più tardi” ha concluso Giuseppe D’Aprile.
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