Altro crollo nei locali dell’Università di Cagliari. Stavolta venire giù è stato un soffitto negli uffici Erasmus. Si tratta del secondo episodio di crollo in soli tre giorni: lo scorso 18 ottobre è infatti caduto il soffitto dell’edificio che ospita la facoltà di lingue.
Nello specifico, lo riporta TgCom24, una parte del soffitto in cartongesso negli uffici Erasmus si è staccata. Al momento del cedimento, in ufficio erano presenti due dipendenti, illesi entrambi perché sono riusciti a spostarsi e a schivare i calcinacci.
Anche stavolta, quindi, si tratta di una tragedia sfiorata. Dalla facoltà bocche cucite, anche se la rabbia che trapela è tanta, da parte di alcuni dipendenti che hanno saputo del crollo. Stavolta l’episodio è avvenuto poco dopo le 9, in pieno orario lavorativo e con dipendenti presenti.
Il fatto deve far riflettere sulle condizioni strutturali degli edifici universitari e scolastici. Dopo il secondo crollo la direzione dell’ateneo ha diffuso un comunicato a tutto il personale affinché non si rechi nella struttura. “A seguito della segnalazione relativa al distacco di una piccola porzione di cartongesso posizionata all’intradosso del solaio di un locale ubicato presso gli uffici ‘Ismoka’ di Via San Giorgio 12, si interdice temporaneamente l’accesso a tutto il personale al suddetto locale e a quello soprastante fino a successiva comunicazione da parte della Direzione Investimenti, Manutenzione Immobili e Impianti”, si legge nella comunicazione, che stabilisce la chiusura temporanea dei locali.
Il sostituto procuratore di Cagliari Giangiacomo Pilia ha affidato l’incarico per la perizia martedì notte all’ingegnere Cristina Onnis. Novanta giorni è il tempo ritenuto necessario dal consulente della Procura per risalire alle cause che hanno provocato l’improvviso cedimento dell’ex aula magna di Geologia, che ospitava negli ultimi tempi i corsi triennali di Lingue. I quattro indagati – il rettore Francesco Mola, il direttore generale dell’ateneo Aldo Urru e i dirigenti Antonella Sanna e Agostino Zirulia – hanno, invece, incaricato l’ingegnere Mauro Medici. Intanto questa mattina si sta svolgendo un Consiglio di amministrazione straordinario dell’Ateneo di Cagliari per comunicazioni urgenti del rettore.
In un comunicato stampa Cub Sur ha espresso profondo rammarico per quanto accaduto: “È evidente l‘inaccettabile e disastroso stato in cui versa il patrimonio edilizio della nostra istruzione pubblica, è evidente l’incuria e il disinteresse delle amministrazioni preposte alla salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e degli utenti del sistema nazionale d’istruzione”, si legge nel documento.
“Si tratta del dodicesimo incidente dal 15 settembre: uno scandalo che grida vendetta e del quale bisogna chiamare i responsabili a rispondere. Invitiamo le RSU e gli RLS di tutte le istituzioni scolastiche, universitarie e di alta formazione ad attivarsi per chiedere ragione dello stato delle strutture e dell’esistenza delle dovute certificazioni di agibilità e conformità. In caso di risposte negative o lacunose e ove si accertasse la mancanza di queste certificazioni le invitiamo a denunciare i fatti agli appositi servizi delle ASL competenti per territorio e agli Ispettorati del Lavoro”.
“Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a rifiutarsi di lavorare in condizioni indegne di una nazione civile. La sola risposta possibile è l’impegno in prima persona, il sostegno delle proprie rappresentanze sindacali, la mobilitazione per rivendicare il diritto alla sicurezza sul luogo di lavoro. Non possiamo accettare che si continui ad imporre la precarietà del lavoro, quella della vita di chi lavora, la continua riduzione dei nostri redditi. Anche per questo chiamiamo allo sciopero generale nazionale indetto dal sindacalismo di base per il 2 dicembre”, concludono.
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