Sono attese nel pomeriggio le nuove misure anti-Covid per il dopo Pasqua al vaglio del Consiglio dei ministri. Regole che sostituiranno quelle in scadenza il 6 aprile, subito dopo le festività di Pasqua che l’Italia trascorrerà in zona rossa.
Tante ipotesi, poche certezze e diverse questioni in ballo. Preminente resta la decisione sul colore delle regioni. C’è chi ipotizza un leggero allentamento, con “sprazzi di giallo” per quelle regioni con indici di contagio più bassi e dunque qualche riapertura, mentre c’è chi spinge per escludere il colore giallo per tutto il mese di aprile. Come sempre, i dati sui contagi faranno pendere la decisione.
Ci sarà invece una stretta sul personale sanitario no vax dopo le polemiche dei giorni scorsi. La misura più dura potrebbe essere l’obbligo di vaccinazione, ma è solo un’ipotesi. Nessun pericolo di licenziamento, ma nemmeno di infettare i pazienti in corsia, o nei luoghi di cura, o ancor più gli anziani delle Rsa. Senza obbligo, probabile lo spostamento dei soggetti in aree o uffici per evitare il contatto diretto con i pazienti.
Per quanto riguarda i viaggi all’estero, il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che dispone il tampone in partenza verso Paesi dell’Unione Europea, quarantena di 5 giorni al rientro e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. Questo fino al 6 aprile, ma la misura potrebbe essere prolungata anche successivamente.
Sulla scuola restano valide le indicazioni del premier Draghi di riaprire fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in arancione con il 50% per le scuole superiori. Potrebbe invece essere tolta un po’ di autonomia alle regioni sulle ordinanze di chiusura, mantenendo il diktat del governo di tenere più possibile aperte le scuole.
Ripartiranno anche i concorsi nella Pubblica Amministrazione, come annunciato dal ministro Brunetta, con il protocollo approvato dal Comitato Tecnico Scientifico. Niente più spostamenti di candidati da una regione all’altra e, se possibile, svolgimento in spazi aperti.
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