Entro venerdì 15 si attende l’arrivo del nuovo Dpcm gennaio, un provvedimento che tenderà a stringere ancora di più le limitazioni finora proposte per contenere l’emergenza sanitaria. Diverse sono le anticipazione che finora sono trapelate dalle riunioni di governo e, tra queste, un forte segnale di freno per assembramenti e movida.
Le possibili misure del nuovo Dpcm gennaio
Da ciò che al momento è conosciuto sul nuovo provvedimento, è possibile evidenziare il fatto che sono previste ancora le tre fasce di rischio, con regole più ferree per scoraggiare assembramenti e movida. Infatti, dovrebbe essere applicato il divieto di asporto per bar e ristoranti dopo le 18:00, ma non di consegna a domicilio. I centri commerciali rimangono chiusi nei weekend e il coprifuoco sarà sempre dalle 22:00 alle 5:00. Per quanto riguarda le visite, questione che sta a cuore alla grande maggioranza degli italiani, saranno consentite nel proprio comune a parenti e amici con limite di due persone non conviventi a partire dalla zona gialla. Prevista la deroga per i piccoli comuni sotto i 5 mila abitanti per gli spostamenti entro 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia.
Si parla anche di piano b, con un lockdown di 100 giorni con Italia zona rossa, per prevedere un graduale ritorno alla normalità a partire dalla fine del mese di aprile.
In attesa delle conferme, il ministro Roberto Speranza riferirà alla Camera mercoledì 13 gennaio.
Brusaferro: “Tante Regioni hanno superato la soglia di rischio”
Il presidente dell’ Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, ha commentato così l’ultimo report in Italia: “La situazione epidemiologica sta peggiorando e aumenta l’impatto sui servizi assistenziali”: l’Rt medio è superiore a 1 e molte Regioni hanno superato la soglia di rischio, crescono i ricoveri e i decessi e la terza ondata appare ormai alle porte. In questo scenario, è necessaria la massima cautela e servono misure di mitigazione più stringenti”.