Attualità

Nuovo Dpcm, alle superiori si entra alle 9 solo in casi critici. Le indicazioni del Ministero [NOTA]

L’ingresso nelle scuole superiori sarà dalle 9 in poi solo in casi critici particolari. Non si è fatto attendere il Ministero dell’Istruzione che ha diramato una nota in cui fornisce spiegazioni in merito alle misure per la scuola contenute nel nuovo Dpcm.

Le disposizioni per la scuola superiore solo in caso di criticità

Ingresso alle scuole superiori dalle 9 e orari da modulare: va sottolineato, si legge sulla nota de MI, che la disposizione normativa è di carattere generale e fa espresso riferimento agli “specifici contesti territoriali”; pertanto, non dispone in maniera perentoria di modificare l’esistente in assenza di dichiarati stati di criticità o di pericolo. Dove le situazioni territoriali, anche grazie al lavoro concertato durante i mesi estivi, hanno mostrato di funzionare, nulla ha la necessità di essere al momento cambiato, fatte salve eventuali situazioni di criticità da esporre e affrontare ai tavoli regionali.

Salvo i casi suddetti, pertanto, non è necessario modificare orari di entrata e uscita, orari settimanali dei docenti, turni delle mense, orari di esercitazioni e laboratori e tutto quanto sia collegato alla scansione temporale definita dall’inizio dell’anno scolastico.

Tutto ciò era stato affrontato dalla nostra testata in un precedente articolo, in cui si specificava come la disposizione del Dpcm dovesse essere interpretata in tal senso.

Pertanto, le scuole secondarie di secondo grado:

  • adottano ulteriori forme di flessibilità di cui agli artt. 4 e 5 del dPR 275/1999, anche incrementando il ricorso alla Didattica Digitale Integrata;
  • modulano ulteriormente (rispetto a quanto già disposto da settembre) orari di ingresso e uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani; nell’ambito di questa ulteriore modulazione, dispongono che l’ingresso a scuola non avvenga prima delle ore 9.00;

Le disposizioni, relative agli orari delle scuole secondarie, ricordiamo, si adottano solo in casi critici.

Per l’infanzia e il primo ciclo non cambia nulla

Per quanto concerne la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, nulla cambia, nella riconosciuta priorità di garantirne l’ordinato svolgimento in presenza dell’attività educativa e didattica, al fine di rispondere a precise motivazioni didattiche e a una esigenza sociale complessiva, ribadisce la nota ministeriale del 19 ottobre.

La nota del Ministero

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Fabrizio De Angelis

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