A diversi politici non piace proprio lo stop dell’intera attività didattica in presenza alle superiori, oggi annunciata dal premier Giuseppe Conte, per essere formalizzare a breve (probabilmente nella mattinata di martedì 3 novembre) il nuovo Dpcm per tamponare il Covid-19.
Tra i più critici figura Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria: a ‘Ore 14’, su Rai 2, il governatore ligure sostiene – forse prefigurando anche la DaD per gli alunni più piccoli, quindi pure alla primaria e alle medie, che “la chiusura della scuola, senza un corrispondente livello di assistenza per i ragazzi che restano a casa, rischia di far diventare i nonni i naturali baby-sitter. Sarebbe un disastro”.
Addirittura, secondo Toti, la soluzione presentata da Toti, l’addio alle lezioni in presenza e il via libera a quelle da remoto, quindi casa, “porterebbe a un’espansione dell’epidemia, non a una contrazione”.
Le dichiarazioni del presidente della regione Liguria giungono il giorno dopo lo “scivolone” mediatico dovuto ad una frase infelice scritta sui social dallo stesso Giovanni Toti sulle persone anziane sopra i 75 anni, definite “persone che sono per fortuna per lo più in pensione, non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma essendo più fragili vanno tutelate in ogni modo”.
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