Al termine della conferenza stampa in cui ha illustrato le nuove misure previste dal Dpcm 3 novembre, il Premier Conte ha anche risposto alle domande dei giornalisti.
A chi gli ha chiesto se la compressione della didattica in presenza, prevista soprattutto per le zone rosse (DaD dalla seconda media in poi) sia il limite massimo raggiunto o se ci si deve aspettare, per il futuro, in caso di eventuale peggioramento della situazione epidemiologica, misure più drastiche, andando a toccare gli alunni più piccoli il Presidente del Consiglio ha così risposto:
“La scuola deve essere un presidio. Il fatto di mandare in DaD gli studenti pesa molto al Governo. Appena la curva rientrerà sotto controllo, una delle prime misure è restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibili. Ma è chiaro che non possiamo tener conto del contesto complessivo che stiamo affrontando”.
IL TESTO DEFINITIVO IN PDF
ALLEGATI AL DPCM
IL DECRETO IN GAZZETTA
Ricordiamo che le misure entreranno in vigore il 6 novembre, anziché il 5 novembre, come inizialemnte previsto.