Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla a Palazzo Chigi in una conferenza stampa per illustrare le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 in seguito alla firma del nuovo Dpcm.
DPCM firmato il 24 ottobre 2020 (versione definitiva)
“Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato non ci possono lasciare indifferenti. L’analisi segnala una rapida crescita con la conseguenza che lo stress sul sistema sanitario nazionale ha raggiunto livelli preoccupanti“, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi. “Dobbiamo fare il possibile per proteggere salute ed economia. Di qui la necessità di misure più restrittive, che entreranno in vigore questa sera fino al 24 novembre“.
“L’Italia nei momenti più difficili riesce a dare il meglio di sé. Se seguiamo le norme per tutto il mese di novembre, potremo avere buone possibilità per le festività. Confidiamo di migliorare la curva epidemiologica per passare il mese di dicembre con più serenità. Ce la faremo anche adesso, come avvenuto in primavera“, ha proseguito Conte.
Cosa cambia per la scuola
Il Nuovo Dpcm prevede il ricorso alla didattica digitale integrata pari ad almeno il 75% delle attività, per quanto riguarda la scuola superiore.
La decisione di mutare la didattica in presenza in lezioni a distanza, da remoto, avverrà comunque sempre, si legge ancora nel Dpcm, “previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali”.
Orari ancora più flessibili
Inoltre, con la “stretta” si arriva a modulare “la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9,00“.
Dall’infanzia alle medie sempre in presenza
Gli altri cicli scolastici, invece, continueranno con l’attività didattica in presenza.
“L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza”.
I concorsi vanno avanti
Diversamente dalla bozza che circolava nel pomeriggio del 24 ottobre, nella versione finale del Dpcm è sparito lo stop ai concorsi pubblici. Anche il concorso straordinario della secondaria, quindi, proseguirà regolarmente (come meglio spiegato in un nostro articolo).
Di conseguenza, anche le prove preselettive dei concorsi ordinari, quello per infanzia e primaria e quello per la scuola secondaria, al momento, restano confermate.