Nella discussione al Senato del Premier Giuseppe Conte, di cui abbiamo parlato anche in un altro articolo, oltre all’evoluzione dei contagi il Presidente del Consiglio ha posto l’accento sulla differenza tra le due ondate della pandemia.
Oggi siamo più preparati, insomma, e un lockdown generalizzato non si giustificherebbe.
“Gli italiani contagiati sono di numero ben più elevato anche se la gravità appare diversa rispetto alla prima ondata. Molti asintomatici o paucisintomatici.”
“Ma l’aumento dei contagi è anche effetto di un’accresciuta capacità di screening,” ci spiega il Premier. “Oggi abbiamo raggiunto i 215 mila tamponi al giorno, quando a marzo ne somministravamo 25 mila, quindi circa 8 volte in meno.”
“I dati confermano la differenza tra le due ondate: oggi abbiamo un’accresciuta capacità di risposta in termini di dotazioni e di miglioramento dei servizi pubblici essenziali. Il Paese oggi è autosufficiente.”
“In conclusione non stiamo subendo un’insostenibile pressione a livello generale ma registriamo una pressione crescente riguardo a certe zone e certe strutture ospedaliere.”
Tutto questo significa che, sebbene l’evoluzione dell’epidemia risulti molto preoccupante, secondo i parametri del documento prevenzione e risposta al Covid 19, dell’ISS e del Ministero della salute; sebbene ci si stia muovendo verso lo scenario 4, quello che vede a rischio la tenuta del sistema sanitario; sebbene l’aumento rapido vada di pari passo con l’indice Rt a 1,7 e in 15 regioni nel prossimo mese si stia raggiungendo la soglia critica di occupazione delle terapie intensive; a fronte di tutto, questo il sistema di monitoraggio dell’epidemia ci consente di graduare la severità delle misure e di agire secondo il principio della proporzionalità, sulla base dei livelli di rischio sui territori.
In altre parole, si provvederà a implementare un regime differenziato di lockdown, sulla base dell’analisi degli scenari regionali. Una grande sostanziale differenza tra la prima ondata della pandemia e la seconda. La governance dell’emergenza Covid del tutto cambiata, dunque.
“A marzo siamo arrivati a un lockdown generalizzato senza poter disporre di un piano operativo o di un monitoraggio accurato di cui oggi disponiamo,” rassicura Conte. “Oggi in Italia è stato elaborato questo sistema di monitoraggio che consente di cambiare strategia sulla base dell’andamento del contagio.”
“No a un regime restrittivo indistinto e indifferenziato, è inaccettabile,” conclude determinato il Premier.