Da quello che leggiamo sui documenti del Ministero dell’Istruzione, a conti fatti saranno molti gli alunni che frequenteranno la scuola in presenza, ben oltre le aspettative, forse, date le numerose deroghe al principio di tenere i ragazzi a casa.
Deroghe alla scuola a distanza
Secondo le indicazioni ministeriali, seppure in zona rossa, sono autorizzati a frequentare la scuola in presenza i seguenti soggetti:
Alunni di scuola dell’infanzia e primaria.
Alunni di scuola secondaria di primo grado ma solo delle classi prime.
Alunni che debbano svolgere, in special modo per le materie di indirizzo, attività laboratoriali o esercitazioni pratiche,caratterizzanti e non altrimenti esperibili, purché formalmente contemplate dai vigenti ordinamenti e nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza.
Alunni impegnati in percorsi per le competenze trasversali.
Alunni in condizione di disabilità o con disturbi specifici di apprendimento rispetto alle quali condizioni sia preferibile la scuola in presenza, nel rispetto del principio di inclusività e per favorire gli obiettivi di apprendimento.
Gruppi di alunni che siano compagni di classe di ragazzi con disabilità o con DSA, nell’ottica di permettere al disabile di interagire ai fini di un’effettiva e reale inclusività, come spieghiamo in altro articolo.
Alunni in condizione di “digital divide” non altrimenti risolvibile.
Alunni figli di personale sanitario (medici, infermieri, OSS, OSA…) direttamente impegnato nel contenimento della pandemia, nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste.
Alunni figli del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste.
Alunni convittori e alunne convittrici nel caso in cui la scuola e il convitto siano posti nel medesimo edificio o in edifici contigui. Infatti, in questa circostanza l’eventuale passaggio alla didattica distanza non recherebbe alcun beneficio alla salute pubblica, giacché gli studenti risiedono a pochi metri di distanza dalle aule.
Alunni costretti a fare scuola in ospedale.
Alunni impegnati in progetti di istruzione domiciliare.
Alunni adulti la cui istruzione sia realizzata attraverso i Centri provinciali di istruzione. Anche per questi è possibile mantenere la didattica in presenza, salvo che per un 20% di monte ore da effettuare a distanza.
Per le attività presso le scuole con sedi carcerarie, in particolare con riferimento alle sezioni minorili, va garantito il diritto all’istruzione, secondo le modalità da concordare con i direttori degli istituti penitenziari.