La giornata di oggi è molto densa di incontri e appuntamenti tra Stato e governatori delle varie regioni d’Italia per cercare di trovare un punto d’accordo sulle prossime misure che saranno contenute nel nuovo Dpcm gennaio e che entreranno in vigore a partire dal 16 gennaio. In un intervento al Tg3, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato: “Sta arrivando un’impennata dei contagi. Non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”.
Le regioni propongono una zona arancione nazionale
Al colloquio con il governo, i presidenti di regione Vincenzo De Luca, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga hanno avanzato la proposta di attuare una zona arancione nazionale, affinché vengano messe in atto una serie di limitazioni volte proprio a rallentare la curva epidemiologica, insieme al proseguire delle vaccinazioni.
Il governo continua con le zone colorate anche nel nuovo Dpcm gennaio
Secondo il ministro gli Affari Regionali Francesco Boccia, mantenere le zone di rischio colorate ha permesso di salvare il Paese da un nuovo lockdown per ben due volte. E, aggiunge il ministro della Salute Roberto Speranza: “Senza le misure natalizie avremmo avuto altri numeri, la situazione europea è complessa”.
Il modello per fasce, quindi, non verrà sostituito, ma avrà delle modifiche per quanto riguarda le soglie per entrare in una determinata zona. Infatti, si abbasserà l’indice di contagio Rt: con 1 scatta la zona arancione, con 1.25 si entrerà in quella rossa.
Quali sono le possibili misure del nuovo Dpcm gennaio?
Nel nuovo provvedimento, che sarà affiancato da un Dl per estendere il divieto di spostamento tra le regioni, si continuerà a prevedere le fasce di rischio colorate (rosse, arancioni e gialle) e il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00. Resteranno ancora chiuse palestre, piscine, teatri, musei e cinema.
Le fonti riferiscono inoltre che ci sarà una stretta sulla movida, con il divieto di asporto per i bar dopo le 18. Tra le norme da inserire nel provvedimento, anche la proroga della regola sulle visite private per sole due persone esclusi però gli under 14. Niente da fare per gli impianti di risalita delle piste da sci che resteranno ancora chiusi.
Inoltre, stando a quanto afferma Ansa, il governo starebbe inoltre valutando la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 luglio 2021.