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Nuovo Dpcm, in scuola zona rossa cosa succede?

Il nuovo Dpcm che andrà completare le misure urgenti stabilite in Consiglio dei Ministri e denominate Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (vedi Comunicato della Presidenza del Consiglio) decreterà cosa si può fare nelle varie fasce di colore (e di rischio) del Paese, come da nostro precedente articolo. E quanto alla scuola? Cosa succederà? In sintesi: il Governo (nella persona della Ministra Azzolina) è sempre stata per la riapertura delle scuole, ma le Regioni potranno fare diversamente.

Le disposizioni del Governo, in accordo con le Regioni e con i tavoli dei prefetti, avevano predisposto il rientro in classe anche per le superiori al 50% a partire dall’11 gennaio, con una progressione verso il 75% il 18 gennaio, per finire con un rientro completo di tutti i ragazzi. Ma molte regioni hanno fatto di testa propria producendo ordinanze ulteriormente restrittive che, quando non sono state contestate o sospese dal Tar (vedi caso Lombardia), continueranno produrre i loro effetti, permettendo il rientro in classe degli alunni delle superiori nel rispetto del nuovo calendario stabilito (tutte le date, regione per regione, qui).

Dunque anche in zona rossa andrà così? Saranno i Governatori di regione a stabilire chi rientra e quando? Tutto da capire, se si confermerà la riapertura delle scuole (anche di quelle superiori), come da linea Azzolina, o se prevarranno le linee di rigore delle regioni. Secondo le norme vigenti dovrebbero restare in DaD gli studenti dalla seconda media in su.

Quali scuole in zona rossa?

Le prime zone rosse del 2021 potrebbero essere quelle della Lombardia e della Sicilia. Come stanno le cose attualmente in queste regioni?

Ricordiamo che in Sicilia il Governatore Musumeci ha disposto la riapertura delle scuole del primo ciclo solo a partire dal 18 gennaio; e la riapertura delle scuole superiori l’1 febbraio. Queste date dovrebbero essere rispettate, a meno che, per scelta del Governatore, i termini non dovessero essere prorogati.

La Lombardia aveva disposto il rientro in classe delle scuole superiori non prima del 25 gennaio, provvedimento sul quale è intervenuto il Tar (su ricorso di un gruppo di genitori) per imporre con effetto immediato la riapertura delle scuole, almeno finché un’eventuale condizione epidemiologica da scenario 4 non autorizzi una maggiore restrizione. Dunque, si attende di capire se la Lombardia effettivamente verrà decretata zona rossa in scenario 4, cosa che autorizzerebbe la chiusura delle scuole da parte del Governatore Fontana, secondo quanto dispone il Tar Lombardia.

Riferiscono fonti ANSA: In Lombardia i ragazzi delle superiori potranno tornare (parzialmente) in classe da lunedì prossimo. Il prefetto di Milano Renato Saccone e la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada hanno inviato una lettera al presidente del Tar della Lombardia spiegando che questi sono i “tempi minimi insopprimibili” per dare attuazione al decreto con cui il Tribunale ha sospeso l’ordinanza regionale che imponeva fino al 24 gennaio la didattica a distanza al 100%.

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Carla Virzì

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