Con l’approvazione del Dpcm Natale, i docenti delle superiori torneranno fare lezione solo il 7 gennaio, quando si recherà a scuola almeno il 75% dei loro studenti. Ma fino a quella data continueranno a fare lezione da casa? E quelli che insegnano nelle classi di seconda e terza media delle zone rosse? A chiedercelo sono diversi lettori. Cerchiamo di fare chiarezza. Prima di tutto ricordando che un alto numero di insegnanti in questi ultimi mesi a scuola ci sono in realtà sempre andati.
Ciò è avvenuto perché non tutti i dirigenti scolastici hanno provveduto ad adottare la didattica a distanza autorizzando i docenti dei loro istituti a praticarla direttamente da casa.
Ma soprattutto va ricordato che vi sono dei docenti, ad esempio quelli di laboratorio, che sono stati abilitati a svolgere lezione negli istituti scolastici, proprio per via della difficoltà oggettiva di svolgere la DaD con le discipline incentrate sulle attività tecnico-pratiche.
Poi, a scuola si sono recati e continuano a farlo i docenti di sostegno, i cui alunni per volontà della famiglia non hanno mai smesso di frequentare.
Ma in presenza di determinate condizioni, vi sono anche tutti gli altri docenti del consiglio di classe, quindi di tutte le discipline, hanno continuato a recarsi a scuola. E continueranno a farlo fino alle prossime festività natalizie.
Le lezioni continuano, in pratica, in tutti quei casi in cui gli alunni con disabilità riconosciuta oppure con bisogni educativi speciali hanno scelto di andare a scuola: in tali circostanze, i docenti svolgono lezione in presenza con il gruppo fisicamente a scuola e contemporaneamente con la classe collegata on line tramite webcam.
Chiaramente, la scuola deve mettere gli insegnanti nelle condizioni di potersi collegare da ‘remoto’ e con una qualità di trasmissione medio-alta.
Su questo punto, la stessa Nota ministeriale del 6 novembre scorso, a firma del dottor Marco Bruschi, spiegava che per realizzare una “effettiva inclusione scolastica” sarebbe stato opportuno non lasciare solo in classe, con il docente di sostegno, il ragazzo disabile: decisamente meglio, sarebbe stato affiancargli una rappresentanza di compagni, così da ridurre al massimo i rischi di isolamento dell’alunno con disabilità.
Anche la bozza del Dpcm Natale chiarisce che “resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall’ordinanza del ministro dell’Istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.
Una precisazione che è meglio fare, qualora qualcuno pensi che i docenti delle scuole superiori stanno svolgendo tutti lezione dal proprio domicilio.
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