Tanta attesa per il prossimo DPCM, che entrerà in vigore venerdì 4 dicembre e comprenderà tutte le misure di contenimento della pandemia COVID-19 con riferimento al periodo delle festività natalizie. Dai primi dettagli emersi ci sarebbe, tra i divieti, quello di spostamento tra le regioni, comprese quelle in zona gialla e la data d’inizio delle lezioni in presenza a scuola, che con molta probabilità slitterà al 9 gennaio.
Su Tecnica della scuola si era già fatto il punto della situazione: premier e capi-delegazione della maggioranza non hanno ancora preso una decisione. “La discussione sulla scuola è ancora aperta”, hanno spiegato dal governo, ma è evidente che la strada da prendere sia quella del rinvio al nuovo anno.
Tenendo in considerazione il calendario didattico, è possibile notare come la presenza dei giorni festivi e dei relativi ponti sia alta. Iniziando dalla festività dell’Immacolata, l’8 dicembre, per poi proseguire verso Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania, non rimarrebbero che pochi giorni di scuola. Si tratta di una considerazione che il Governo starà tenendo in conto, affinché si abbia più tempo per trovare una soluzione anche sul nodo trasporti.
Secondo le agenzie di stampa, solo per le gli allievi della seconda e terza media, che in alta percentuale si recano a scuola a piedi, si profilerebbe un ritorno in classe nel corso della seconda decade di dicembre.
Ciò che farà sicuramente amareggiare la popolazione sarà il fatto di non poter trascorrere il Natale con i parenti lontani o semplicemente in vacanza fuori dalla propria regione. Infatti, se inizialmente si prospettava un piccolo allentamento delle restrizioni, l’alto numero dei ricoveri e delle vittime fa propendere verso una linea più rigida e restrittiva.
Nel nuovo DPCM, infatti, sarà previsto il divieto di spostamento tra le Regioni, indifferentemente dalla zona di rischio di appartenenza, e la norma potrà entrare in vigore una settimana prima del Natale, il 18 o 19 dicembre, data che sarà stabilità martedì prossimo dopo l’incontro governo-regioni.
La parola d’ordine è ancora una volta prudenza, affinché non si crei la stessa situazione della scorsa estate, cosa che ha provocato una seconda ondata molto pesante, come continuano a sostenere i ministri Bocca e Speranza.
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