In attesa del nuovo Dpcm circolano diverse ipotesi. Il rientro a scuola il 7 gennaio per gli oltre 2 milioni di alunni delle scuole superiori dopo lo stop di Natale potrebbe essere legato anche al nodo dei trasporti, oltre che all’incidenza dei contagi. Di questo si discute ormai da molte ore nell’ambito del confronto tra Stato e regioni che dovrebbe dare vita alle nuove misure del cosiddetto Dpcm Natale.
In alternativa, resta la Didattica a Distanza, un evento che la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina vorrebbe a tutti i costi scongiurare, come raccontiamo in un altro articolo.
Quello dei trasporti resta un nodo cruciale, che potrebbe costituire l’ago della bilancia in questa difficile scelta tra didattica in presenza e didattica a distanza. Ne parliamo in diversi articoli: l’unica via d’uscita appare legata alla possibilità che “le riunioni gestite dalle prefetture, come previsto dall’ultimo Dpcm, riescano a ridimensionare gli affollamenti sui mezzi pubblici, grazie ad entrate-uscite da scuola scaglionate ed anche doppi turni.” Così il nostro Direttore Alessandro Giuliani.
Sul tema interviene di frequente la Ministra Azzolina, che in diretta Facebook ha dichiarato: “Si sta lavorando insieme alle Regioni da un lato per i trasporti, dall’altro lato per avere tamponi e test rapidi. Sono già partiti i tavoli con i prefetti.”
Le fa eco Cisl Scuola, nella persona della Segretaria Maddalena Gissi, che dichiara: “Se i trasporti non sono in grado di reggere il volume di traffico degli studenti e le scuole sono costrette a differenziare gli orari di ingresso e di uscita, è impossibile rispettare il criterio del 75% in presenza.”
Sull’argomento della riapertura delle scuole dopo il Natale, La Tecnica della Scuola interroga come sempre i propri lettori con un sondaggio aperto a tutti i gradi di scuola, ai genitori, agli insegnanti, agli studenti.
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