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Nuovo Dpcm, scuola dal 7 gennaio, ma si allineeranno tutte le regioni?

Come abbiamo già riferito, il nuovo Dpcm stabilisce che partire dal 7 gennaio le scuole debbano tornare tutte in presenza, in ogni ordine e grado. Ma accadrà davvero in tutte le regioni, anche nelle più rigoriste?

Il 7 gennaio dovrebbero tornare in classe anche le scuole superiori, le grandi penalizzate dalla pandemia e dalle restrizioni normative.

Per lo meno il 75% degli studenti dovrebbe rientrare, sulla base di una nuova organizzazione della didattica e di una razionalizzazione degli ingressi, frutto del lavoro coordinato dei prefetti, degli enti locali, degli istituti.

Ma come si comporteranno le regioni? Hanno ancora facoltà di implementare ulteriori restrizioni rispetto al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri? L’ultimo Dpcm non esplicita nulla a riguardo, se non formulando in modo esplicito le modalità di lavoro attorno al tavolo dei prefetti.

In altre parole, probabilmente cosa si farà nei singoli territori dipenderà dall’esito delle scelte determinate attorno al tavolo dei Prefetti, anche perché “da Roma i ministri non possono governare la situazione degli orari di ingresso e di uscita da scuola e integrare questi dati con quelli del trasporto,” ha dichiarato il Premier Giuseppe Conte ieri 3 dicembre durante la Conferenza Stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dunque la flessibilità, spiega il Premier, resta la cifra di ogni intervento.

Le regioni

Stando così le cose, la domanda è: rientreranno davvero tutte le scuole in presenza il 7 gennaio? Si allineeranno tutte le regioni alla linea ministeriale e ai desideri della Ministra dell’Istruzione Azzolina che da sempre preme per il rientro in presenza? Oppure qualche territorio tornerà a una maggiore linea di rigore?

Ad oggi il dubbio, come abbiamo riferito in un articolo precedente, riguarda in particolar modo:

  • La Basilicata: fino all’8 dicembre è in DaD tutto il primo ciclo;
  • La Campania: sono in DaD bambini e ragazzi, dalla seconda elementare in su; ma attendiamo le ultime novità del Governatore De Luca;
  • Piemonte: restano in DaD anche le seconde e terze medie fino almeno al 23 dicembre, come da ordinanza 132 del 28 novembre;
  • La Puglia: il governatore Emiliano ha chiesto che siano i genitori a decidere sulla DaD auspicando un ricorso alla didattica a distanza in quante più scuole possibili, e l’intenzione dichiarata sul sito della Regione Puglia è di rinnovare questa ultima ordinanza;
  • L’Umbria, dove il 9 dicembre le seconde e terze medie tornerano in presenza dopo l’ordinanza che aveva imposto la DaD anche per loro, nonostante l’Umbria sia zona arancione. Ricordiamo infatti che l’Umbria è una delle regioni con la maggiore incidenza del contagio rispetto al totale della popolazione.

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Carla Virzì

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