La “stretta” del nuovo Dpcm lascia aperte la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado ma vi sono alcune condizioni e deroghe su cui vale la pena soffermarsi: come già anticipato dalla Tecnica della Scuola, nelle zone cosiddette “rosse”, quindi dove i contagi sono particolarmente elevati, anche le classi di seconda e terza media dovranno ricorrere alla DaD; gli alunni fino alla prima media residenti in queste zone particolarmente a rischio si recheranno a scuola accompagnati dai genitori, i quali potranno così viaggiare in deroga al divieto di uscire da casa se non in “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”; inoltre, per tutti gli alunni che frequenteranno la scuola nelle prossime settimane, per l’intero territorio nazionale, quindi anche nelle zone non “rosse”, sarà sempre obbligatorio indossare la mascherina.
Sul primo punto, il mantenimento delle lezioni in presenza per scuola dell’infanzia, primaria e prima media nelle zone “rosse”- come Lombardia e Piemonte – alla fine l’ha quindi spuntata la ministra Lucia Azzolina: in generale, il premier Giuseppe Conte ha assecondato le richieste della titolare del MI, respingendo le istanze di chi, come il ministro della Salute Roberto Speranza, chiedeva a gran voce la chiusura di più attività possibili, oltre che in coprifuoco anticipato al tardo pomeriggio e non alle ore 22.00, come sembra che invece alla fine sia stato deciso.
Nel Dpcm si specifiche che nelle zone rosse si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a scuola.
Nelle stesse zone, inoltre, “è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” dalle “Regioni o parti di esse” che si trovano nelle zone rosse “nonché all’interno dei medesimi territori”. Nelle stesse zone, viene sottolineato da fonti di governo, oltre che alla scuola fino alla prima media, restano aperte “industrie, artigianato, edilizia e servizi”.
Con l’approvazione del nuovo Dpcm, la mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie per l’intero territorio nazionale, anche quando gli alunni saranno seduti al banco.
La mascherina verrà indossata anche qualora il distanziamento dovesse essere superiore al metro previsto dal Comitato tecnico scientifico: una distanza di cautela che oggi permette di abbassare la mascherina, per poi tirarla su a copertura di bocca e naso ogni volta in cui lo studente si alza dal banco.
“L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza – si legge nel testo in via di approvazione – con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina”.
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