“Come si fa a pensare che dei genitori poco acculturati e avulsi dalla scuola possano partecipare a delle lezioni di educazioni civica? Per coinvolgerli, seriamente, servono figure professionali “cuscinetto”, dei professionisti, per esempio degli assistenti sociali e degli psicologi, che li coinvolgano. Se davvero si crede in un progetto del genere, allora si investa, si produca quindi un disegno di legge e lo si approvi. Altrimenti rimaniamo sempre ai titoli e agli slogan, di cui la scuola non ha bisogno”.
Così si è espresso il nostro direttore responsabile, Alessandro Giuliani, durante la trasmissione radiofonica “Radio Cusano Campus” dell’11 giugno, commentando le parole del viceministro Matteo Salvini a seguito dell’ennesima aggressione ad un docente da parte di un genitore, avvenuta stavolta nel padovano per via di un 4 messo ad un alunno.
Si prenda il ‘toro per le corna’
“L’educazione civica per i genitori può essere un’idea sicuramente percorribile – ha detto Giuliani – perché il numero di aggressioni verso i docenti comincia davvero a preoccupare. Ma quando ci si esprime, come ha fatto il viceministro Matteo Salvini, quando si usano certi termini, o si spiega che si tratta di una provocazione, oppure, se deve prendere il ‘toro per le corna’, cercando di risolvere davvero il problema. Altrimenti non ci siamo. Perché le famiglie sono la base dell’educazione degli studenti: vanno senz’altro coinvolte nel progetto scuola. A patto che lo si faccia in modo chiaro e organico. Altrimenti, cosa che significa introdurre l’educazione civica per i genitori?”.
Le modifiche immediate alla Buona Scuola
Nel corso della diretta radiofonica, si è anche parlato delle dichiarazioni rilasciate dal nuovo ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: “da quello che sembra – ha detto Giuliani – ci sembra un ministro prudente. Ma serve? Probabilmente no, non serve alla scuola: perché gli elettori hanno chiesto al governo M5S-Lega azioni efficaci e immediate, ad iniziare dagli abilitati espulsi dalle GaE, da attuare il prima possibile. A questo punto, entro il mese di luglio”.
“Ci aspettiamo modifiche importanti, a questo proposito: come la cancellazione della chiamata diretta. E anche sull’alternanza scuola-lavoro”.
Alternanza scuola-lavoro: si fa sperimentazione nel momento sbagliato
“Per quel che concerne le esperienze in azienda o di lavoro simulato, in questi giorni i tecnici del ministero stanno lavorando per mettere nelle condizioni i docenti responsabili dell’alternanza scuola-lavoro di rendicontare le attività svolte durante l’anno scolastico: solo che si opera all’insegna del work in progress, si fa in pratica sperimentazione nel momento più inopportuno, perché tra pochi giorni molti docenti tutor dell’alternanza scuola-lavoro prenderanno il ‘volo’ per gli esami di maturità, lasciando le scuole di appartenenza. Bisognava assolutamente terminare prima di sistemare la piattaforma dove collocare i dati”, ha concluso Giuliani.