Un problema di non facile soluzione, dove spuntano insidiosi, i veti incrociati dei vari partiti. Il problema di Napolitano è reso più insidioso, per la delicata situazione interna del partito democratico, che rischia seriamente una vera e propria scissione.
Le contraddizioni interne al partito democratico sono già esplose irrimediabilmente nei giorni scorsi, quando si è cercato di scegliere un nuovo Presidente della Repubblica, ma potrebbero proseguire ancora più fragorosamente, per la nascita del nuovo governo. Il partito democratico vorrebbe un governo che fosse definito come il “governo del Presidente”, un governo in cui la presenza dei politici fosse numericamente limitata assumendo come base programmatica il documento elaborato dai “saggi” nel quale erano presenti soluzioni condivise sui temi istituzionali ed economico-sociali.
Di parere contrario è invece il Pdl, che spinge per un governo delle larghe intese, pienamente politico, con la partecipazione massima di ministri politici del Pd, Pdl, Lega e Lista civica. Per tali contrapposizioni sulla tipologia di governo da fare nascere, al Presidente Napolitano si presenta un rebus di non semplice soluzione. Tuttavia, nonostante le difficoltà che realmente esistono per la nascita del nuovo governo, incominciano a trapelare, dagli esperti ai lavori, i primi nomi dei nuovi possibili ministri.
Tra le sorprese che non ti aspetti, si parla di un ritorno all’Istruzione dell’onorevole Pdl Maria Stella Gelmini. Ma quali ripercussioni potrebbe avere una scelta del genere sull’equilibrio instabile del Pd? Perché non fare un nome del partito democratico per il ministero di viale Trastevere? Per quanto riguarda la poltrona di ministro del Miur è stato fatto anche il nome dell’ex Pdl adesso montiano Mario Mauro.
Le voci che indicano la Gelmini o Mauro alla direzione del ministero dell’Istruzione provengono da più parti e sono considerate più che fondate e molto probabili. La scelta di questi nomi e in particolar modo della loro provenienza politica, ci fa comprendere che sulla scuola si prevedono ancora tempi duri di tagli e dimensionamenti.
E noi che pensavamo che il peggio fosse passato, ci tocca ricrederci e tribolare ancora, attendendo la quiete dopo la tempesta.
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