Categorie: Riforme

Nuovo impulso per l’Istruzione tecnico-professionale

Il provvedimento è stato elaborato di concerto fra i quattro Ministeri coinvolti (istruzione, lavoro, sviluppo economico, economia e finanze). 
Logica di rete, sinergia e confronti interistituzionali permanenti sono i punti fondamentali per costruire una offerta organica, condividere e ottimizzare l’utilizzo delle risorse pubbliche e private disponibili, sia professionali che strumentali.
Una delle novità più interessanti riguarda la costituzione dei poli tecnico-professionali. Già previsti dalla legge 40/2007, adesso prendono forma come “ambiente di apprendimento in contesti applicativi e di lavoro, dove si raccolgono e si coordinano saperi, tecnologie, intelligenze e professionalità” in un contesto “aperto, ricco, fluido, composito”.
La parola chiave più ripetuta e indicativa delle Linee guida è “sinergia” a tutti i livelli. In primo luogo, tra i soggetti dell’offerta formativa e le imprese, per condividere “risorse umane, laboratori, analisi di fabbisogni e progettualità”. In secondo luogo, a livello interistituzionale sotto la guida della Regione, che ha il compito di predisporre appositi confronti con tutti i soggetti interessati alla programmazione dei Poli tecnico-professionali: gli enti locali per le scelte di carattere amministrativo e di governance, le istituzioni scolastiche autonome e le istituzioni formative per le finalità educative, le imprese espressione della vocazionalità produttiva del territorio, le parti sociali, le professioni, i centri di ricerca. I confronti interistituzionali diventano i luoghi dove si costruisce l’offerta dei servizi del polo.
Ottimizzare l’utilizzo delle risorse professionali, logistiche e strumentali da un lato mira a favorire l’apprendimento in situazione, l’orientamento e il successo formativo, contrastando il rischio di abbandono e dispersione, ma persegue anche altre finalità di carattere più generale, quali promuovere il contratto di apprendistato qualificandone il contenuto formativo, e realizzare azioni di accompagnamento per il rientro nel sistema educativo di istruzione e formazione di quei giovani Neet (ormai uno su quattro) che tanto preoccupano.
La programmazione regionale è il cardine dell’intero sistema, deve garantirne la funzionalità e promuovere il coordinamento dell’offerta formativa con le filiere produttive secondo una logica di rete e di continuità, compresi gli Its, quali ambiti di specializzazione tecnologica dell’istruzione tecnico-professionale, e dei percorsi Ifts, quali ambiti di perfezionamento professionale della Iefp.
Anna Maria Bellesia

Condividi
Pubblicato da
Anna Maria Bellesia

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024