Trasferimenti da scuola a scuola pure a livello extra-provinciale, chiamata diretta con criteri oggettivi di scelta dei docenti.
E anche la cancellazione dei blocchi triennali di mobilità per i neo-assunti. Puntano alto i sindacati, in vista dell’incontro congiunto con il nuovo ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, fissato per giovedì 22 dicembre alle ore 12.00: dopo aver conosciuto il nuovo primo “inquilino” del Miur ad inizio settimana, le maggiori rappresentanze dei lavoratori intendono ripartire dall’accordo di massima raggiunto con il capo di gabinetto, a nome dell’ex ministro Stefania Giannini.
A partire dalla mobilità, in quell’occasione si stabilì, di fatto, la conferma del modello contrattuale sottoscritto lo scorso anno. Con la “variabile” (decisamente positiva per molti docenti) di includere negli spostamenti scuola su scuola, mantenendo la titolarità e la continuità didattica, senza quindi finire negli ambiti territoriali, anche coloro che faranno domanda interprovinciale (come anticipato dalla Tecnica della Scuola).
Si continuerebbe, in questo modo, a prendere le distanze dalla Legge 107/2015, in base alla quale non sarebbe più possibile una mobilità senza incappare negli ambiti territoriali.
{loadposition carta-docente}
Il disco verde per le cosiddette preferenze sintetiche su scuola riguarderebbe anche i trasferimenti d’ufficio dei docenti perdenti posto: potranno, se confermato, produrre mobilità a domanda condizionata, con il rientro prioritario nella scuola di precedente titolarità e la possibilità di esprimere le preferenze su singoli istituti.
I sindacati hanno anche indicato la strada da percorrere per quanto riguarda i criteri da adottare per la selezione triennale dei docenti tramite chiamata diretta: la lista è praticamente quella “ristretta” su cui la scorsa estate si arenò la trattativa. Mettendo così definitivamente nel cassetto il lungo elenco prodotto unilateralmente dal ministero dell’Istruzione, rivelatosi poi troppo generico in fase attuativa. Con troppi dirigenti scolastici andati oltre i loro margini di autonomia. Ed ecco perché ora i loro “poteri” di scelta andrebbero depotenziati.
C’è poi almeno un altro punto su cui insisteranno i sindacati: il superamento del blocco triennale per gli spostamenti degli assunti dalla “Buona Scuola” in poi. E probabilmente anche di coloro che si spostano di sede.
Queste sono le richieste: adesso, si attendono le risposte del nuovo ministro Fedeli e del suo staff.
Il bonus da 1.500 euro per genitori che vogliono iscrivere i figli alle scuole paritarie,…
Circa 2 milioni di ragazzi italiani di età compresa tra i 10 e i 20…
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…
Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…