PENSIONE ANTICIPATA: nel 2014 gli uomini potranno andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia se hanno almeno 42 anni e 6 mesi di contributi versati, un mese in più di quanto previsto nel 2013. Per le donne saranno necessari almeno 41 anni e 6 mesi di contributi (un mese in più di quanto previsto nel 2013). E dal 2016 i requisiti per la pensione anticipata andranno adeguati all’aumento della speranza di vita.
PENSIONE di VECCHIAIA: per uomini e donne del settore pubblico restano i requisiti previsti per il 2013. Si va in pensione ancora nel 2014 (e fino al 2015) con 66 anni e tre mesi di età. Il requisito andrà adattato alla speranza di vita nel 2016.
PENSIONE ROSA. Le donne, fino al 2015, potranno andare in pensione con avendo almeno 57 anni (58 per le lavoratrici autonome) di età e 35 di contributi. Ma dovranno accettare un trattamento interamente calcolato con il sistema contributivo. Cioè accettare di prendere una pensione molto più bassa, del 25-30% in meno circa.
AUMENTI DELLA PENSIONE. Il tasso dell’indicizzazione delle pensioni diminuisce in modo proporzionale all’aumentare dell’assegno pensionistico. In parole povere più si prende di pensione e meno sarà adeguata all’attuale costo della vita. Comunque si tratta di pochi € netti.
QUOTA 96. Tranne un miracolo dell’ultima ora, le norme capestro e discriminatorie della Fornero (per i nati dopo la mezzanotte del 31/12/1951) rimangono purtroppo invariate; e l’intervallo di tempo di uscita in quiescenza rispetto ai “salvati” di Quota 96 si allunga ad elastico anche di oltre 5-6 anni.
DULCIS IN FUNDO. Ricordiamo che la riforma Fornero ha introdotto una penalizzazione economica per i lavoratori che chiedono la pensione avendo l’età contributiva richiesta ma prima di aver compiuto 62 anni. La penalizzazione non vale in fase transitoria (ovvero fino al 2017), solo per i lavoratori che hanno l’anzianità contributiva derivante esclusivamente da “prestazione effettiva di lavoro”: La la maternità obbligatoria, la malattia, l’infortunio, la cassa integrazione ordinaria e il servizio militare, i congedi parentali e i permessi per la legge 104 e quelli per i donatori di sangue ed emoderivati. Inoltre dal 2018 in poi, si sentiranno gli effetti reali e completi della legge Fornero ormai a… regime.
PRO MEMORIA. Quarant’anni fa: il 23 dicembre del 1973 il governo DC di Mariano Rumor ha permesso a centinaia di migliaia di italiani dipendenti pubblici di poter andare in pensione con 14 anni, sei mesi e un giorno di attività lavorativa se donne con prole; 19 anni, sei mesi e un giorno per gli uomini; 24 anni, sei mesi e un giorno per i dipendenti degli enti locali. Una follia economica, una grandissima ingiustizia durata quasi venti anni (fu abolita da Giuliano Amato nel 1992) ma che paghiamo tuttora. Uno dei simboli più pregnanti della rovina dell’Italia.
Tanti auguri di buona salute e lunga vita a tutti i lavoratori della conoscenza.
Buon 2014…
Spesso si dice che le ultime generazioni sono ossessionate dai social, dai like, dalle apparenze:…
Durante l'evento per la nascita della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, dedicata alla memoria della…
Nella Sala della Regina di Montecitorio si è svolta la “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin” in…
Il cantante 31enne Ghali ha nuovamente lanciato un forte messaggio sociale, che anche stavolta riguarda…
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che…
In 21 anni si è avuta a livello mondiale un’evoluzione delle tipologie e modalità di…