Ogni studente con disabilità ha diritto ad avere un personale Piano Educativo Individualizzato (PEI) redatto dal GLHO (Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo), di cui fanno parte, oltre al dirigente scolastico, tutti i docenti della classe dove è iscritto l’alunno, gli operatori socio-sanitari referenti del caso specifico e i genitori del soggetto disabile. VAI AL CORSO
Il PEI, introdotto ormai trent’anni fa con la legge quadro 104/1992, è uno degli strumenti imprescindibili per concretizzare il concetto astratto di inclusione scolastica che affonda le sue radici sull’articolo 3 della nostra Costituzione, in cui si parla di “ostacoli” che devono essere rimossi dallo Stato, e quindi dalla scuola, per il pieno sviluppo di ogni persona.
La compilazione del PEI non deve essere una mera formalità, anzi. Per portare a termine questo compito in modo corretto bisogna innanzitutto osservare lo studente in questione e il contesto che gli sta attorno, poi definire degli obiettivi di lavoro e in seguito le strategie e gli approcci metodologici da seguire per permettergli di imparare in un ambiente inclusivo.
Cos’è, esattamente, il modello bio-psico-sociale? Quell’approccio all’inclusione per il quale ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza non della patologia in sé, ma dell’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali/culturali che determinano il modo in cui un individuo si muove, agisce, vive nell’ambiente in cui si trova immerso.
Un modello legato alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che prevede un concetto di salute dell’essere umano non esclusivamente limitato alla mancanza di patologie/malattie ma connesso a una più complessa e piena espressione psicosociale delle individuali potenzialità e risorse. In questa visione, un individuo con disabilità non va ridotto alla propria condizione di menomazione, ma è qualcosa di molto più completo, complesso, sfaccettato, globale.
La questione PEI è più attuale che mai. Proprio in questi giorni si è riunito più volte l’Osservatorio sull’inclusione scolastica in merito. Il Ministero ha proposto e illustrato una serie di correzioni (peraltro minimali) al DM 182.
Dopo una intera giornata di lavoro e di confronto sul DM 182 su inclusione e nuovo PEI, il Ministero è stato costretto ad incassare una sconfitta: le associazioni presenti alla riunione del 19 settembre scorso hanno bocciato la proposta di revisione dei modelli PEI e delle linee guida presentata dai tecnici di Viale Trastevere.
Su questi temi il percorso formativo di 25 ore Il PEI per una scuola inclusiva – Esempi commentati di progettazione del nuovo PEI, azioni e strategie rivolto alle scuole per l’anno scolastico 2022/2023 a cura di Salvatore Impellizzeri e Katia Perdichizzi, organizzato nell’ambito del progetto Insegnare per lasciare il segno – Un modo nuovo di apprendere/insegnare.
Su questi argomenti il corso Guida alla compilazione del PEI 2022, in programma dal 4 ottobre, a cura di Katia Perdichizzi.
Il corso accompagnerà i partecipanti nella compilazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), per gli allievi con disabilità certificata, in prospettiva bio-psico-sociale secondo le indicazioni del D.L.vo n. 66/17 come modificato dal D.L.vo n. 96/19 e delle Linee guida del Decreto interministeriale n. 182 del 29/12/2020, tornato nuovamente in vigore con la Sentenza n° 3196/22 del Consiglio di Stato.
In questo percorso, partendo dall’analisi di casi concreti, ci si soffermerà sull’importanza dell’osservazione dello studente e del contesto, sulla definizione degli obiettivi di lavoro, sulle attività e sugli approcci metodologici e le strategie utili per lavorare in un’ottica più inclusiva possibile.
I corsisti si immergeranno nell’analisi del PEI, nella conoscenza della composizione e dei compiti del GLO, nella progettazione degli interventi necessari a garantire il diritto allo studio e all’inclusione e nelle modalità di organizzazione delle risorse per il sostegno.
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