Annualmente il GLO (gruppo di lavoro operativo), entro il mese di ottobre, deve elaborare il PEI sulla base dei domini indicati nelle linee guida per la redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva, quindi del profilo di funzionamento ai fini dell’inclusione scolastica del soggetto disabile.
Degli interventi migliorativi e delle criticità del nuovo PEI, delle tempistiche di approvazione, delle modifiche e delle integrazioni, del ruolo del GLO e di tanti altri aspetti si è occupata la diretta di oggi, lunedì 25 settembre, alle ore 16,00. Ospiti Salvatore Nocera, presidente del comitato dei garanti FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Salvatore Impellizzeri, dirigente scolastico e Katia Perdichizzi, docente. La diretta è come sempre visibile sui canali social, Facebook e YouTube della Tecnica della Scuola.
Il PEI è un progetto educativo volto a dare risposte concrete alle esigenze del soggetto disabile ed è strutturato in modo da mettere in risalto gli obiettivi educativi, apprenditivi, relazionali e inclusivi che una scuola inclusiva intende raggiungere attraverso: attività didattiche, strumenti, sussidi e un’organizzazione dell’ambiente d’apprendimento capace di garantire il pieno rispetto della dignità umana attraverso la rimozione delle condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana.
Per la costruzione del PEI, i docenti che interagiscono con il soggetto disabile procedono inizialmente con un’attività di osservazione sistematica al fine di individuare i punti di forza sui quali costruire gli interventi educativi e didattici sulla scorta dei domini indicati nel profilo di funzionamento; domini che corrispondono alle dimensioni per ciascuna delle quali sono da individuare: obiettivi ed esiti attesi, interventi didattici e metodologici, articolati in attività e strumenti.
A seguito dell’osservazione sistematica dei docenti e dell’interazione con il soggetto disabile possono elaborare degli interventi che tengano conto e si articolano nelle seguenti dimensioni:
• la dimensione della relazione, dell’interazione e della socializzazione;
• la dimensione della comunicazione e del linguaggio;
• la dimensione dell’autonomia e dell’orientamento;
• la dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento.
Sarà compito dei docenti e di tutti gli operatori scolastici prevedere, organizzare e realizzare un ambiente di apprendimento inclusivo riguardo all’indicazione dei facilitatori e delle barriere, secondo la prospettiva bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF dell’OMS.
Il PEI oltre a contenere un “Quadro informativo” redatto dai genitori o esercenti la responsabilità genitoriale ovvero di altri componenti del GLO esterni all’istituzione scolastica, relativo alla situazione familiare e alla descrizione dell’alunno con disabilità contiene:
• i percorsi e le attività specifiche
• gli strumenti e i sussidi anche tecnologici;
• i criteri e i metodi di valutazione;
• le forme di collaborazione tra scuola famiglia ed extra-scuola.
Nel PEI inoltre sono indicati i criteri di valutazione del comportamento ed eventuali obiettivi specifici, ossia se il comportamento è valutato in base agli stessi criteri adottati per la classe, ovvero se è valutato in base a criteri personalizzati, finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi. fermo restante che la valutazione degli apprendimenti è di esclusiva competenza dei docenti del consiglio di classe nella scuola secondaria, ovvero del consiglio intersezione nella scuola dell’infanzia e del consiglio d’interclasse nella scuola primaria.
Su questi argomenti il corso Guida alla compilazione del Pei, a cura di Katia Perdichizzi in programma dal 5 ottobre.
Il corso accompagnerà i partecipanti nella compilazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), per gli allievi con disabilità certificata, in prospettiva bio-psico-sociale secondo le indicazioni del D.L.vo n. 66/17 come modificato dal D.L.vo n. 96/19 e delle Linee guida del Decreto interministeriale n. 182 del 29/12/2020, tornato nuovamente in vigore con la Sentenza n. 3196/22 del Consiglio di Stato.
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