L’anno scolastico sta iniziando con un problema di non poco conto: nella giornata di oggi 14 settembre il TAR Lazio ha pubblicato la sentenza con la quale viene annullato il decreto che definisce il nuovo modello di PEI.
Il “pasticcio” è piuttosto pesante perché – a questo punto – i Gruppi di lavoro operativi per l’inclusione dovranno continuare ad usare il vecchio modello anche se il decreto ministeriale 182 del dicembre scorso ne prevedere uno diverso.
Il ricorso contro il decreto era stato promosso a suo tempo da un gruppo di associazioni che si occupano di disabilità tra cui Coordown, CIIS (Coordinamento insegnanti di sostegno), Pianeta Down Onlus e altre ancora.
Il punto centrale della questione è di natura squisitamente procedurale: il decreto legislativo 66/2017 sull’inclusione prevedeva infatti che prima di definire il nuovo modello di PEI l’Amministrazione avrebbe dovuto adottare un apposito provvedimento in materia di certificazione e di profilo di funzionamento.
Al contrario tale atto preliminare non è mai stato adottato e per la verità il Ministero stesso era ben consapevole di tale mancanza tanto che nel decreto sul PEI si diceva che – in via transitoria – le scuole avrebbero dovuto fare riferimento alla documentazione prevista in precedenza (diagnosi funzionale e profilo dinamico funzionale).
Va sottolineato il fatto che questa sentenza del TAR – contrariamente a quanto avviene solitamente per provvedimenti analoghi – vale in linea generale (come è noto, le sentenze del TAR si applicano normalmente solo al caso impugnato dai ricorrenti).
Il fatto deriva da una sottile questione di carattere giuridico: il ricorso riguarda infatti una norma applicativa di natura regolamentare, e la giurisprudenza ha ormai chiarito da tempo che le sentenze che riguardano norme regolamentari sono valide “erga omnes”, cioè per tutti.
In sede di esame del ricorso il Ministero ha infatti tentato di eccepire che il decreto ministeriale in parola non ha valore di regolamento, il TAR però è stato di diverso avviso e questo spiega le ragioni della sentenza.
Ovviamente il Ministero si opporrà alla decisione del giudice amministrativo e certamente si rivolgerà al Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi in via definitiva.
Al di là della diatriba legale, resta il fatto che adesso le scuole dovranno lavorare riferendosi al vecchio PEI.
Va chiarito che l’annullamento del nuovo modello di PEI non incide minimamente sulle disposizioni relative alla formazione obbligatoria prevista dalla legge di bilancio per il 2021. I corsi di 25 ore, quindi, restano e a breve prenderanno avvio.
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