Si è svolta nella mattinata del 14 settembre la riunione plenaria (consulta più CTS) dell’Osservatorio sull’inclusione scolastica.
Il Ministero ha proposto e illustrato una serie di correzioni (peraltro minimali) al DM 182; tra queste ci sarebbe l’eliminazione della misura dell’”esonero” da alcune materie di studio, con la soppressione dell’art. 10 comma 2 lettera d.
Le associazioni chiedono anche l’eliminazione dei range che il Ministero ha introdotto per limitare in qualche modo l’autonomia dei GLO nella proposta di ore di sostegno (richiesta sulla quale ovviamente il Ministero non è affatto d’accordo).
Patrizio Bianchi, presente all’incontro, ha insistito molto sulla necessità di procedere in modo condiviso ma tutte le associazioni hanno replicato che, se si vuole la condivisione, non si mandano i documenti da discutere la sera prima per la mattina dopo (come invece è capitato proprio in occasione della seduta del 14 settembre).
Questioni di metodo a parte il Ministero ha confermato che il testo del DM rimarrà pressoché inalterato annunciando inoltre che, nei prossimi giorni, verrà inviata alle scuole una circolare con la quale si riconfermerà la validità del decreto stesso.
Nel tentativo di trovare una mediazione rispetto alle richieste delle associazioni, richieste in linea con quanto rilevato dal TAR del Lazio che, proprio un anno fa, con la sentenza n. 9795, dichiarava l’illegittimità dell’intero D.I. 182/2020, il Ministero ha deciso che la plenaria del Gruppo di lavoro venga riconvocata lunedì 19 settembre. Ma i margini per raggiungere un accordo sono assolutamente minimi.
A questo punto, è chiaro che si prospettano differenti scenari. A ciò si aggiunga la mancata pubblicazione delle linee guida, da parte del ministero della salute, con le quali sono adottati la certificazione della disabilità ai fini dell’inclusione scolastica e il profilo di funzionamento; l’assenza di questi documenti metterà in seria difficoltà le scuole nell’utilizzo dei nuovi modelli di PEI che l’articolo 19 comma 7-bis del decreto legislativo n. 66/17 prevede unicamente per gli alunni e le alunne con disabilità nel passaggio di grado di scuola.
Se non ci saranno correttivi, si presenterà un altro problema importante: il Ministero potrebbe incappare in numerosi ricorsi giudiziari da parte delle famiglie, ricorsi quasi sicuramente perdenti per l’Amministrazione, come peraltro chiarito anche dal Consiglio di Stato.
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