La Tecnica consiglia

Cobas nuovo PEI, vecchie abitudini. Tagli, burocrazia e nostalgia delle classi differenziali

Sono state pubblicate le Linee guida al nuovo PEI – Piano educativo individualizzato allegate al decreto interministeriale 182/2020 e accompagnate dalla nota 40/2021. Dopo le anticipazioni dei decreti legislativi 66/2017 e 96/2019 la “riforma del sostegno” è pronta e l’impianto della legge 104 è messo pesantemente in discussione. Le 65 pagine delle Linee guida e i documenti che l’accompagnano ben rappresentano la portata del cambiamento in atto. Malgrado i buoni propositi che trapelano dal lessico e dall’impostazione del discorso, il modello di riferimento rimane quello della scuola della produttività, dell’efficienza, della centralità del risultato. Le Linee guida rispondono alle esigenze aziendali del taglio delle risorse, in linea con il Bilancio di previsione dello Stato del dicembre 2020 che prevede per l’istruzione migliaia di cattedre di sostegno in meno.        

Le Linee guida prevedono la possibilità di esercitare “attività alternative“, e addirittura di decidere l’esonero in determinate discipline. Possibilità che, oltre a costituire un facile strumento per ridurre le ore di sostegno e assistenza, evoca assai da vicino lo spettro delle classi differenziali.

Il GLO, Gruppo di lavoro operativo, sostituisce il vecchio GLH, dove interagivano tutte le figure che avevano in carico lo/la studente (scuola, famiglia, assistenza, équipe medica) che nei termini della legge 104 elaboravano congiuntamente il PEI. Il GLO ora coincide con il Consiglio di classe e al suo interno le decisioni sono approvate a maggioranza. Il PEI cessa di essere il documento della “definizione congiunta”, i genitori sono ridotti a “partecipanti” (non si capisce con quali poteri effettivi) e altre figure sono ammesse solamente previa approvazione del dirigenteRisulta determinante il ruolo di leadership del dirigente scolastico»).      

La «riunione telematica» del GLO prevista dalle Linee guida non è più limitata ai tempi della pandemia ma è sdoganata come opzione di routine. Chi ha partecipato alle riunioni di un GLH/GLO sa bene quanto sia fondamentale la presenza fisica non riducibile alla mera bidimensionalità di uno schermo.

Il PEI è ora un modello standard strutturato in un impianto farraginoso e mastodontico: l’osservazione e l’attività didattica dovranno essere ricalibrata dal Consiglio di classe secondo le categorie dello standard medico “bio-psico-sociale” ICF. È un carico di burocrazia che somiglia più a una pretesa di controllo delle attività piuttosto che a un indirizzo pedagogico-didattico. Il calcolo delle risorse è affidato a un procedimento a crocette basato su una valutazione quantitativa anziché qualitativa e sulle effettive esigenze rilevate. Le ore per il sostegno e le assistenze (queste ultime «nell’ambito delle risorse disponibili») andranno calcolate attraverso una tabella precostituita. A una scala del cosiddetto “debito di funzionamento“, che riduce la disabilità a una mera mancanza, corrisponde un numero fisso di ore. Un lavoro da contabili, non da professionisti della didattica, che sottintende chiaramente un taglio alle risorse. Un’intera pagina delle Linee guida è dedicata alle conseguenze penali in capo a ogni singolo appartenente al GLO nel caso in cui la richiesta di ore finisca per arrecare un danno all’erario.     

Tutta da sperimentare alla prova dell’esperienza sarà la novità dell’incontro tra il modello (medico) dell’ICF e i modelli didattici e pedagogici unici al mondo della nostra scuola. La trasformazione del PEI da documento condiviso e aperto in un elenco di previsioni e prescrizioni inciderà sulla complessità del rapporto didattico-pedagogico-educativo basato sulla libertà pedagogica, sull’adattamento, sulla mediazione. Colpisce la mancanza del punto di vista di chi lavora nella scuola. Solo con l’apporto dell’esperienza professionale vissuta sarebbe stato possibile immaginare una vera riforma del sostegno di cui forse si sentiva realmente il bisogno. Non certo questa riforma, che è da rinviare totalmente al mittente.

Sebastiano Ortu docente di Sostegno COBAS Scuola

Pubbliredazionale

Pubbliredazionale

Articoli recenti

Prove Invalsi 2025, iscrizioni delle scuole già aperte: tra le novità, la rilevazione delle competenze digitali. Lettera del Presidente Ricci

Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…

19/12/2024

Fondi Mof 2024/2025, la Gilda non firma la preintesa: 13 milioni per lavoro aggiuntivo degli Ata, 300 euro pratica di pensione

La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…

19/12/2024

Studente modello non ammesso agli esami con la media del sei dopo la morte del papà: vince il ricorso, ma i prof lo bocciano

Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…

19/12/2024

Idonei 2020 e 2023 al palo e arriva il concorso: il parere della Gilda degli Insegnanti

Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…

19/12/2024

Scuola intitola biblioteca allo studente morto di cancro, il padre: “Ispirava chiunque lo incontrasse”

Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…

19/12/2024