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Nuovo Progetto Pilota per la valutazione del servizio scolastico

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A Frascati, alla sede dell’Invalsi, è tutto pronto per l’avvio del secondo "Progetto Pilota per la valutazione del servizio scolastico".

Quest’anno il Progetto coinvolgerà nelle elementari le classi IV, nelle medie inferiori le I e nelle superiori le I e le III; le prove riguarderanno la lingua italiana, la matematica e le scienze e verranno somministrate agli allievi durante il mese di febbraio. Mettendo a frutto l’esperienza dello scorso anno gli esperti dell’Invalsi hanno deciso questa volta di preparare in modo adeguato i docenti che dovranno proporre le prove agli alunni (non saranno infatti gli insegnanti di classe ad occuparsi di questa azione). E così nei prossimi giorni prenderà avvio anche una specifica iniziativa di formazione rivolta ai docenti "somministratori" che dovranno proporre i tests agli alunni non solo in modo corretto e imparziale ma anche in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.

L’anno scorso avevano partecipato al progetto più di 2800 scuole per un totale di 350mila allievi appartenenti a poco meno di 15mila classi.

Complessivamente l’Invalsi aveva elaborato questionari riferiti a 4300 classi di scuola elementare, 5100 classi di scuola media inferiore e 5500 classi di scuola superiore; in totale erano stati esaminati 640mila questionari.

Il progetto si prefigge diversi scopi, non ultimo quello di fornire al Ministero elementi conoscitivi per la riorganizzazione dell’Istituto Nazionale di Valutazione del Servizio dell’Istruzione.

Al Ministero si nutrono forti aspettative nei confronti di questo Progetto perché si è convinti che solo un serio sistema di valutazione del sistema scolastico può fornire – a lunga scadenza – elementi di giudizio sulla qualità delle riforme e delle innovazioni.

Ma non mancano – anche in questo caso – le polemiche da parte sindacale.

Cgilscuola ha protestato per una nota di chiarimento ministeriale in cui si suggerisce ai dirigenti scolastici di affidare ad un docente funzione-obiettivo il coordinamento delle attività previste dal progetto e di ricorrere alle risorse del fondo di istituto per compensare il maggiore impegno dei docenti più direttamente coinvolti nelle attività. La nota ministeriale – secondo il sindacato di Enrico Panini – è inaccettabile sia perché nega alle scuole coinvolte nel progetto adeguate risorse aggiuntive sia perché entra nel merito di una questione che è di esclusiva competenza della contrattazione di istituto.