Politica scolastica

Nuovo regolamento contabile: le scuole dovranno indicare come spendono i contributi delle famiglie

Dopo anni di gestazione il nuovo regolamento di contabilità delle scuole potrebbe finalmente vedere la luce.

Un po’ di storia

Il regolamento in vigore, che risale al 2001, aveva incominciato a dare segni di obsolescenza già dopo poco tempo: le norme in materia di gestione dei siti web delle scuole, per esempio, risultarono ben presto inadeguate e del tutto incompatibili con la rapida evoluzione della rete.
Nel corso degli anni, poi, il regolamento ha dovuto fare i conti con le nuove norme nazionali ed europee in materia di appalti; difficoltà che sono diventate sempre più evidenti nel momento in cui le scuole hanno iniziato a gestire progetti europei di importi rilevanti che in precedenza erano quasi inimmaginabili.
E così adesso, dopo un decennio di annunci e tentativi non riusciti, le scuole potrebbero davvero disporre di un nuovo strumento normativo per la gestione contabile.

Le novità principali

Fra le modifiche importanti va segnalata quella introdotta nell’articolo sulla predisposizione del Programma Annuale:  “La relazione evidenzia, altresì, in modo specifico, le finalità e le voci di spesa cui vengono destinate le entrate derivanti dal contributo volontario delle famiglie, nonché quelle derivanti da erogazioni liberali, anche ai sensi dell’articolo 1, commi 145 e seguenti della legge n. 107 del 2015, e quelli reperiti mediante sistemi di raccolta fondi o di adesione a piattaforme di finanziamento collettivo”.
Diventano più stringenti i tempi per dare avvio alla gestione provvisoria: con il regolamento attuale si parla di gestione provvisoria solo se il Programma Annuale non viene approvato entro 45 giorni dalla scadenza del 31 dicembre; d’ora innanzi, invece, il dirigente scolastico sarà tenuto ad informare l’Ufficio Regionale già nei primissimi giorni di gennaio (e precisamente nel primo giorno lavorativo successivo al 31 dicembre).
Peraltro si prevede che entro il 28 febbraio il Ministero dovrà erogare alle scuole il fondo di funzionamento necessario per il periodo gennaio/agosto ed entro il 30 settembre quello per il periodo settembre/dicembre.
Un’altra modifica molto importante e particolarmente attesa riguarda la possibilità per le scuole di occuparsi in proprio di lavori di piccola manutenzione degli edifici scolastici, su delega dell’ente proprietario; sarà possibile effettuare lavori urgenti salvo richiedere all’ente proprietario il rimborso delle spese sostenute.

Niente gare fino a 10mila euro di spesa

Un articolo del Regolamento definisce infine le modalità di acquisizione di beni e servizi in relazione all’entità della fornitura stessa. Sparisce così il vecchio tetto dei 2mila euro per gli acquisti da farsi senza gara e viene introdotto il limite di 10mila euro entro il quale le scuole potranno ricorrere all’affidamento diretto. Sarà invece necessario aprire una gara ad almeno 5 diversi soggetti per le forniture di beni e servizi di importo compreso fra 10mila e 135mila euro.
Il vecchio regolamento resterà comunque in vigore fino al 31 dicembre dell’anno in cui il nuovo regolamento verrà approvato.
In pratica se il nuovo regolamento verrà perfezionato entro il 31 dicembre prossimo, le novità diventeranno operative a partire dal primo gennaio 2019, in caso contrario se ne parlerà con il gennaio 2020: per il momento l’ipotesi più plausibile ce sembra la seconda.

Reginaldo Palermo

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