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Nutrirsi a scuola: mense ed educazione alimentare al centro dell’attenzione

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È stata lanciata in questi giorni l’iniziativa Nutrirsi a Scuola, a proposito di mense scolastiche ed educazione alimentare, promossa da numerose associazioni che si occupano di ristorazione collettiva e dal gruppo parlamentare FacciamoEco.

Abitudini alimentari scorrette

Si parte dai dati sulla situazione attuale del benessere alimentare dei bambini e delle bambine italiane, per cui secondo l’ultimo report del Ministero della Salute, su 53.273 bambini della scuola primaria il 20,4% è in sovrappeso, il 9,4% è obeso e il 2,4% è gravemente obeso.

Inoltre, il 24,3% dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, ma il 25,4% dei ragazzi consuma bevande zuccherate o gassate ogni giorno. E ancora, i dati del Ministero della Salute dicono anche che l’8,7% dei bambini salta la prima colazione. Attualmente, l’Italia è uno dei Paesi d’Europa con il più alto tasso di obesità infantile.

Il ruolo delle mense scolastiche

La ristorazione collettiva, si legge nel documento dei promotori dell’iniziativa, può svolgere un ruolo fondamentale per la corretta alimentazione. Nella mensa scolastica è di notevole importanza il livello qualitativo dei pasti, inteso come qualità nutrizionale e sensoriale, insieme chiaramente ai principi di sicurezza alimentare. Una gestione accurata e scientifica della ristorazione determina scelte alimentari idonee e rispondenti agli essenziali canoni nutritivi.

La mensa a scuola è definito dalla legge quale servizio a domanda individuale, per cui ogni famiglia decide se avvalersi di questo servizio erogato dalla scuola, che è a pagamento. In Italia poco più di un edificio scolastico su quattro è dotato di mensa: la percentuale del 26,4% di media nazionale di istituti con edifici per la refezione scolastica è del 60% in Piemonte, mentre in Sicilia è del 8,2%, seguita dalla Campania con il 9,6%.

Il PNRR prevede, entro il 2026, la costruzione o ristrutturazione degli spazi delle mense scolastiche per circa 1.000 edifici, ma non viene specificato se le risorse stanziate debbano servire anche per fornire di cucina i nuovi spazi mensa. La presenza delle cucine interne è importante per contare su piatti preparati e subito serviti, offrendo la possibilità di lavare stoviglie riutilizzabili da sostituire a quelle di plastica monouso, che vengono usate nel 56,3%, di cui il 33,4% in plastica.

A questo dato spesso si coniuga la carenza del tempo pieno a scuola, che laddove assente genera spesso un aumento della dispersione scolastica e, inoltre il servizio mensa in molte aree del Paese potrebbe anche avere il ruolo di assicurare a tutti un pasto al giorno, sano e bilanciato.

Già in epoca prepandemica, il 6% dei bambini non aveva la possibilità di consumare un adeguato pasto proteico al giorno, ma nel 2020 la povertà minorile ha subito un notevole incremento con 200 mila minori che sono ricaduti in condizione di povertà estrema. Tra le proposte di Nutrirsi a scuola, c’è per esempio quella di partire dal “piano Estate”, offrendo la mensa gratuita nelle scuole che svolgeranno attività e iniziative durante i prossimi mesi.

Gli appalti

Vanno anche ripensati i criteri d’appalto, che oggi privilegiano il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, anche se da agosto 2020 sono entrati in vigore i nuovi Criteri Ambientali Minimi per il servizio di ristorazione collettiva (CAM), che sono obbligatori per tutti i nuovi appalti della ristorazione scolastica e che prevedono più cibo biologico, meno plastica e più controlli, nell’ottica di inserire i menù delle mense in un modello di Dieta Mediterranea che privilegi l’utilizzo di materie prime locali, offrendo ricette varie e appetibili, sempre con menù appropriati per chi segue diete per motivi di salute, culturali o religiosi.

La formazione

Altro punto importante dell’iniziativa è la priorità da dare alla formazione del personale che ruota attorno alle mense, dai cuochi agli operatori agli stessi docenti, in particolare, in Italia che sul cibo, e attorno alla figura degli chef, ha costruito negli anni un immaginario importante e riconoscibile, i cuochi delle mense adeguatamente formati grazie ad una nuova filiera di preparazione e formazione, si legge nel report di Nutrirsi a scuola,  rappresenterebbero il modo per portare nuovi pasti nelle scuole, il veicolo per comunicare temi quali l’importanza degli aspetti nutrizionali, la filiera agroalimentare, il valore del cibo, la sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi.

Un ruolo importante dovrebbe essere anche quello delle Commissioni Mensa, come presidio civico per la sicurezza e la salute dei più piccoli. Queste e altre proposte e misure dovrebbero portare ad un piano per la transizione ecologica e culturale delle scuole, che la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia e il ministro Bianchi presenteranno il prossimo 4 giugno.

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Carmelina Maurizio

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