Mi auguro che un briciolo di tempo pure la sera trovi a casa, per ascoltare tua moglie!
Tua moglie, insegnante no, Maestra dei giovani sì, maestra che ogni mattina i giovani aspettano con gioia, evento raro nel panorama della scuola italiana, i cui studenti molto spesso studenti non sono, perché solo pochissimi docenti, tra i quali tua moglie, riescono a far loro conservare l’amore del sapere, l’innata curiosità umana che alla nascita tutti i figli di donna si portano come loro più grande dote genetica.
Orbene, tua moglie ti dirà:
Matteo, se qualcosa puoi fare, fai cambiar verso prima di tutto alla scuola, perché a scuola tutti i giovani vengano ogni mattina con gioia, con la gioia di imparare scoprendo, e non ascoltando lezioni noiose che io da tempo ho abolito, sostituendole con tre metodi esotici: problem solving, cooperative learning, team teaching, quest’ultimo metodo solo per la mia sezione, perché ho avuto la fortuna di incontrare colleghe che sorelle mi sono nell’amore dei giovani figli di donna.
Renzi, ascolta tua moglie che, con grande discrezione e colleganza magistrale detto non ti ha che a scuola si soffre, si soffre, soffrono i docenti, soffrono gli studenti, tranne quelli di tua moglie!
Tua moglie, generosa ascoltatrice delle voci dei colleghi e soprattutto delle voci di tutti gli studenti della sua scuola, tua moglie ti dirà, e tu la ascolterai solo per un momento, ti dirà che la scuola è morta.
Non solo è morta, ma è luogo di morte, della mortalità scolastica, la peggiore mortalità, la mortalità giovanile!
Morta è la scuola, là dove uccide la innata gioia di imparare, di alimentarsi alle fonti degli umani saperi, della cultura di cui l’uomo è figlio.
Morte è la scuola: per molti, moltissimi giovani carcere diurno, dopo la materna sorveglianza domestica.
Nella scuola, in moltissime scuole, non ci sono maestre come tua moglie, ma ci sono insegnanti che fanno lezioni collettive, che offrono spiegazioni e interrogazioni collettive da nessun giovane richieste, come olio di ricino da bere…
Forse anche tu, quando in calzoncini andavi a scuola, qualche cucchiaino di olio di ricino, almeno per qualche disciplina, te lo sei bevuto!
E, allora, allora, Renzi, alla Pubblica Istruzione, o meglio, al Ministero del Successo Formativo (MSF) − così tu lo denominerai, per cambiar verso− al Ministero del successo formativo (Msf), se non proprio tua moglie, se proprio non me, almeno una che prima di essere professoressa, madre è, tu chiamerai e le darai l’incarico di cambiar verso, di fare del Miur il Msf di tutti i giovani figli di donna del nostro Paese Italia
Senti, Renzi, parliamoci chiaro, se tu la riconoscenza degli Italiani veramente vuoi conquistare, da esperto politico, saprai che i genitori sono gran parte degli elettori!
Altro dirti non vo’… con quel che segue.
O Renzi, Renzi, Renzi, cambiamo verso anche, soprattutto, e prima di tutto, alla scuola!
Sarà il successo formativo dei giovani tutti, ma sarà anche il tuo più grande successo politico, vita natural durante, vita lunga!