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Obama annuncia la riforma: l’ultima parola spetterà a livello locale

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La promessa riforma dell’istruzione statunitense, uno dei punti cruciali del programma del presidente americano Barack Obama, si appresta ad entrare nel vivo: l’annuncio è stata fatto dallo stesso presidente attraverso uno dei periodici discorsi emessi in diretta radio e via internet.
Obama ha detto di voler rivedere in modo drastico la discussa legge sull’istruzione “No Child Left Behind”, in vigore dal 2001, sostituendola con un ambizioso progetto relativo a tutti gli ordini di scuola sino all’Università e che prepari le generazioni future al mondo del lavoro del 21esimo secolo. Washington non avrà però un ruolo dominante, perché si limiterà a fissare i “paletti”, a gettare le basi della riforma.
Obama ha spiegato che il Governo federale avrà “un ruolo centrale nell’incoraggiare le riforme e gli alti standard di cui abbiamo bisogno, ma i cambiamenti effettivi dovranno essere realizzati dagli Stati e dalle scuole locali e distrettuali. E’ vero – ha continuato – abbiamo alzato l’asticella. Ma abbiamo anche dato agli addetti ai lavori una certa flessibilità per raggiungerla“.
L’autonomia decisionale è probabilmente il tassello centrale della riforma. Spetterà, infatti, ai singoli Stati prendere le decisioni ultime. Si tratta di scelte, come da tradizione statunitense improntate alla concorrenza e quindi in molti casi decisamente scomode, che incideranno direttamente sul futuro di molti istituti. “Con queste linee-guida – ha sottolineato Obama – le scuole che raggiungeranno l’eccellenza o che mostreranno reali miglioramenti saranno premiate e i distretti locali saranno incoraggiati ad apportare cambiamenti nelle scuole“.