Il presidente Usa, nel corso della speciale campagna a favore dell’istruzione, lanciata dal sito della Casa Bianca #ThankATeacher, premiando i cinquanta migliori prof degli Stati Uniti, ha raccontando la storia della sua maestra elementare, la signora Mabel Hefty.
“Quando sono arrivato nella classe di Mabel Hefty alla Punahou School nell’autunno del 1971, ero un bambino con un nome strano in una nuova scuola, che si sentiva un po’ fuori posto, e sperava di riuscire come tutti gli altri… Nel corso dell’anno mi ha insegnato che avevo qualcosa da dire anch’io non nonostante le mie diversità ma proprio grazie a questa. Ha fatto sentire speciale ognuno di noi, ha rafforzato i valori di empatia che mia madre e i miei nonni mi avevano insegnato. Questo io me lo porto dietro ogni giorno come Presidente, questo è il semplice e innegabile potere di un buon insegnante. E questa che ho raccontato è la storia che ogni bambino in questo Paese dovrebbe poter raccontare”.
A tale scopo, si legge sul Corriere della Sera, si potrà connettersi sul sito della Casa Bianca per raccontare (e ringraziare) i propri insegnanti.
Insieme all’elogio della maestra Obama ha lanciato anche una doppia campagna: una per far conoscere i college che “hanno cambiato la vita agli studenti” e una a favore della lettura e dei libri #BooksFor All, chiedendo agli americani di scrivergli qual è il libro che li ha formati.
Prendendo esempio da Obama, a cui il nostro premier Matteo Renzi si ispira ogni santo giorno, vorremmo sperare che anche lui raccontasse qualcosa sulla sua maestra, ma senza farla pentire troppo se ha sbagliato qualcosa, almeno dal punto di vista delle lezioni sulla magniloquenza e la retorica.