Non si ferma il dibattito sull’obbligo scolastico a 18 anni, grazie a una battuta della ministra dell’istruzione, con la quale ha inteso, di fronte alla probabile riduzione di un anno dei licei, tranquillizzare i circa 45mila prof che verrebbero così licenziati. Infatti non ha tenuto neanche in conto che in questo modo i ragazzi potrebbero avviarsi al lavoro, per causa dell’obbligo, solo con la raggiunta maturità che consente loro anche il voto e i tutti diritti civili.
{loadposition carta-docente}
A parte i disagi che imporrebbe alle famiglie indigenti, cui sottrarrebbe un possibile reddito del figlio già a 16 anni, il Miur dovrebbe pure garantire “tutto gratis”: dai libri al recupero delle materie, mentre anche la didattica delle superiori dovrebbe essere rivoluzionata e improntata alla “promozione” dell’allievo, come avviene oggi nella scuola dell’obbligo. Ma ha pure scordato Fedeli che per fare una simile operazione occorrono soldi, tanti soldi che i Governi, passati e di oggi, tolgono invece di dare. Una battuta estiva insomma, che i cavalloni autunnali cancelleranno dalla sabbia della battigia.
A scuola e negli atenei, e poi nel mondo del lavoro, i ragazzi transessuali risultano…
C'è molta delusione per le misure sulla scuola inserite nella legge di bilancio approvata oggi…
Ha fatto bene il ministero dell'Istruzione a non riprogrammare le prove concorsuali del 2022 (per…
Questa mattina, venerdì 20 dicembre, a Zagabria, in Croazia, un 19enne ha fatto irruzione in…
Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti…
Sul portale INPA sono disponibili i due bandi per la selezione dei componenti delle commissioni…