Dopo il pensionamento coatto viene anche “coattata” la nomina a presiedere gli esami di licenza media per i presidi delle scuole del Primo ciclo La circolare della Direzione regionale della Sicilia n.6258 del 30 marzo 2012 fissa date e orari improrogabili di consegna e richiama in maniera perentoria “obblighi di servizio” nello svolgimento della funzione di presidente di commissione degli esami di licenza media che adesso sono a tutti glie effetti “esami di stato” con tanto di prova nazionale, alla stregua degli esami del secondo grado. La stessa Direzione regionale alcuni mesi fa ha autorizzato i dirigenti che ne hanno fatto richiesta, in possesso di abilitazione all’insegnamento al secondo grado, di presentare la domanda per svolgere la funzione di presidente di commissione per gli esami di “maturità”, positiva occasione di incontro tra i due ordini di scuola nell’ottica dell’impianto della continuità didattica e anche con il beneficio di una remunerazione, prevista dagli ordinamenti. Non si comprende come mai la stessa funzione di dirigente al primo grado debba svolgere la medesima funzione senza alcun compenso aggiuntivo. Se il Italia “la legge è uguale per tutti” e se lo svolgimento del compito di presidente di esami è “obbligo di servizio” per i dirigenti che hanno medesimo ruolo e grado, lo è per quelli del primo e del secondo grado, e quindi si ritiene doveroso prevedere ed assegnare un compenso uguale a tutti coloro che svolgono il compito di presidente degli esami di Stato. Al primo grado , inoltre, i presidenti coordinano non soltanto due commissioni, come al secondo grado, bensì tutte le classi di terze medie ed in alcuni istituti arrivano persino fino ad otto le classi di esame di licenza media, affidate al coordinamento di un solo presidente. Le critiche alla suddetta circolare sono manifeste e giungono da ogni parte dell’Isola e pertanto la richiesta comune è quella di assegnare il medesimo compenso alla funzione di presidente degli esami di stato sia al primo che al secondo grado, oppure, in maniera provocatoria, trovandoci ìn un momento di crisi economica, di tagli e di risparmi della spesa pubblica, si propone di abolire i compensi per tale funzione, ritenuta dalle vigenti disposizioni “obbligo di servizio” ,
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