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Obbligo formativo a 18 anni

Nel concreto, al termine dell’obbligo scolastico, gli studenti si troveranno a dover scegliere fra la prosecuzione degli studi nella scuola superiore, la frequenza di corsi di formazione professionale regionali o l’apprendistato, caratterizzato da una alternanza fra formazione e lavoro.
Un’ulteriore possibilità sarà data da percorsi integrati di istruzione e formazione che consentiranno di conseguire un diploma di scuola superiore e di ottenere al tempo stesso una qualifica professionale regionale.
Il provvedimento potrebbe concretamente servire a far diminuire in modo consistente l’abbandono scolastico da parte degli studenti con maggiori difficoltà scolastiche, ma anche a sostenere la formazione culturale di quelle fasce di allievi che entrano precocemente nel mondo del lavoro in quanto non considerano necessaria la frequenza di una scuola superiore (ed è questa ormai una linea di tendenza che si sta sempre più  manifestando in contesti sociali ed economici niente affatto disagiati come per il esempio le regioni del Nord-Ovest).
Commentando l’approvazione del provvedimento il Ministro De Mauro ha dichiarato: "La formazione è ormai un obbligo. Per la prima volta anche in Italia i giovani avranno la possibilità di scegliere dopo l’obbligo scolastico tra la prosecuzione della formazione: a scuola, sul lavoro o nel canale della formazione professionale. Non ci saranno più canali di serie A , B e C, ma percorsi del tutto equivalenti fra di loro".
Il regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri prevede anche le modalità di passaggio da un canale all’altro, mediante un meccanismo di riconoscimento di crediti formativi o di istruzione.

Reginaldo Palermo

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