L’obbligo per gli studenti del Green pass, che si traduce nell’imposizione del vaccino, rimane una soluzione di difficile applicazione: lo ha fatto intendere, senza troppi giri di parole, il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato domenica 19 dicembre da Fabio Fazio durante la trasmissione ‘Che tempo che fa‘ su Rai Tre.
Dal ministro della Salute un ‘no’ diplomatico
Rispetto al personale scolastico, “sull’obbligo vaccinale agli studenti il Governo è stato più prudente perchè c’è un diritto essenziale che è quello all’istruzione”, ha detto il ministro.
“Ho letto la richiesta dei sindaci che merita di essere approfondita ma lo sforzo del governo è trovare condizioni per tutelare il più possibile la scuola”, ha sottolineato Speranza.
Dalle parole del numero uno del dicastero della Salute, sembra chiaro traspare la volontà del Governo di non volere assecondare la richiesta di alcuni primi cittadini di allargare la certificazione verde ad oltre sei milioni e mezzo di alunni e studenti.
Tanti ‘no’ anche nella maggioranza
La contrarietà del ministro della Salute è anche quella di altri componenti della maggioranza. Ad iniziare dal leader leghista Matteo Salvini, passando per la numero uno di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
“”Lasciare a casa dei bambini è fuori dal mondo. Sono contrario a qualsiasi discriminazione ed esclusione dei bambini dal mondo della scuola”, ha ribadito il segretario del Carroccio a ‘Controcorrente’, su Rete4.
“Io lavoro – ha aggiunto Salvini – per salvare vite ed evitare chiusure e licenziamenti poi con calma quando questo maledetto virus sarà sconfitto vedremo chi ha detto cosa e chi ha fatto cosa. Io lavoro per risolvere problemi e non per alimentarli”.
L’ex sindaca Raggi: no ai bambini discriminati
Nel corso sempre della domenica, anche l’ex sindaca di Roma, la grillina Virginia Raggi ha detto che “l’idea di introdurre il green pass agli alunni per l’ingresso in classe è una limitazione al diritto allo studio e può rappresentare una discriminazione inaccettabile nei confronti dei bambini e dei ragazzi”.
Secondo Raggi, “impedire o solo rendere più difficile a qualcuno la possibilità di frequentare il luogo deputato all’istruzione è un regresso per la società, un passo indietro per tutti. Non possiamo permetterci cittadini di serie b: tutti dobbiamo avere le stesse opportunità. La scuola è un diritto di tutti”.
Di parere opposto, invece, si è detto il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il quale ha ricordato che grazie al Green pass l’Italia sta reggendo la quarta ondata del Covid meglio di altri Paesi europei.
Il sindaco di Pesaro Ricci: il nostro appello piace
“Per questo va introdotto anche per gli studenti, proprio per evitare che la scuola chiuda”, ha ribadito Matteo Ricci, presidente nazionale Ali-Autonomie Locali Italiane e sindaco di Pesaro.
Per Ricci, la somministrazione del vaccino tra i giovani permetterebbe di dare “una spinta alla vaccinazione e al tempo stesso garantiamo il diritto allo studio con tamponi gratuiti alla minoranza che non vaccinerà i figli. Dobbiamo garantire una scuola sicura e in presenza”.
“L’appello che abbiamo fatto al Premier Draghi, al ministro Speranza e al ministro Bianchi per introdurre il Green Pass anche nelle scuole ha già raggiunto le oltre 200 sottoscrizioni tra i sindaci di tutta Italia, e il numero delle firme sta continuando a crescere. Segno che sul territorio esiste un allarme che i Sindaci conoscono e che non va sottovalutato, riguarda milioni di bambini, studenti e famiglie”, ha concluso Ricci.
Il sondaggio della Tecnica
Ricordiamo che La Tecnica della Scuola ha chiesto ai suoi lettori cosa pensino del Green pass obbligatorio tra gli alunni iscritti a scuola: per rispondere al sondaggio on line della nostra testata giornalistica, bastano pochi clic.