Sul piano di rientro a scuola del Governo Draghi e del ministero dell’Istruzione, c’è una dura presa di posizione della Fondazione Gimbe: “Non convince il piano scuola”, si legge nel monitoraggio indipendente della Fondazione, a partire dal fatto che la copertura vaccinale e il Green pass è limitata al personale.
“Se il Governo si è impegnato a riaprire le scuole in presenza al 100%, le misure approvate con il DL 111/2021 non contengono rilevanti cambiamenti, a fronte di una variante del virus molto più contagiosa”.
È lunga la lista dei rilievi realizzata dalla Fondazione Gimbe. “Non esiste – si legge nel documento critico – alcuna rendicontazione pubblica su come siano stati impiegati i 150 milioni del decreto Sostegni (idonea areazione e ventilazione dei locali, distanziamento fisico, etc.); mentre i 350 milioni del Decreto Sostegni bis destinati a varie misure tra cui dispositivi di protezione individuale e riprogettazione spazi ad oggi sono stati ripartiti tra le scuole solo sulla carta”.
Preoccupa anche il “fronte trasporti: al di là di generiche indicazioni sullo scaglionamento degli orari di ingresso, spunta solo la figura del mobility manager. Non è previsto lo screening periodico e sistematico di studenti e personale scolastico”.
La Fondazione avrebbe preferito il Green pass anche per gli allievi. “Unica novità – si legge ancora nel monitoraggio – è l’obbligo del Green pass per il personale scolastico, non esteso agli studenti over 12 per i quali si punta, con un rischio poco ‘ragionato’, esclusivamente sulla copertura vaccinale“.
Gimbe sostiene che non avere vaccinato gli over 12 potrebbe comportare possibili contagi, soprattutto in determinati territori.
“I numeri, evidenzia Gimbe, per la fascia 12-19, parlano di un 46,9% (2.137.396) che non ha ancora ricevuto nemmeno una dose e il 23,9% (1.091.097) solo la prima “con marcate differenze regionali”.
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