Alla professoressa Camilla Sgambato, responsabile nazionale scuola PD, abbiamo posto alcune domande a proposito dell’incontro sul problemi della scuola, dell’università e della ricerca svoltosi a Palazzo Chigi nella giornata del 17 febbraio.
Prof.ssa Sgambato quali sono le priorità che il PD ha portato al tavolo del Governo?
Mi lasci dire che sono molto soddisfatta per il clima di fattivo confronto che si é registrato al tavolo d Governo.
Le priorità del Partito Democratico sono sostanzialmente quelle contenute nel “Piano per l’Italia” presentato con il segretario Nicola Zingaretti.
Partendo dal dato ineludibile che l’istruzione non può essere un costo che grava sulle famiglie, soprattutto di quelle a redditi bassi, noi chiediamo la gratuità della scuola, a partire dai libri di testo anche per gli studenti delle scuole medie e superiori, almeno fino ai primi due anni obbligatori della secondaria superiore.
Ci saranno i fondi necessari per tutte le vostre richieste?
I costi per le misure che proponiamo sono assolutamente sostenibili. Bisogna estendere l’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni. Lo stiano dicendo da mesi e chiediamo al governo che lo consideri una sua priorità.
Quali gli interventi strategici e quelli per gli organici?
Bisogna insistere sul tempo pieno, al Sud i dati sulla dispersione che abbiamo portato al tavolo sono drammatici.
E’ indispensabile tenere fermi gli organici anche se diminuiscono gli alunni in seguito alla denatalità.
E poi bisogna fare in modo che gli alunni scelgano la scuola superiore in base alle loro inclinazioni ed al loro talento non come accade ora in base al rendimento, altrimenti avremo sempre scuole di serie A e di serie B.
Quale la vostra posizione sulla recente chiusura tra la Ministra Azzolina e i sindacati sui concorsi?
Ho chiesto di riattivare il tavolo sindacale, riaprire il contratto di lavoro, inasprire il clima con le OO.SS. non serve a nessuno.
Quali altri temi il PD ha portato al tavolo del Governo?
Li elenco per titoli: rivedere la governance scolastica con figure intermedie di sistema, risolvere il grave problema del precariato universitario, sostenere l’innovazione digitale per scuola e università, riordinare l’AFAM.
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