Innalzare di due anni l’obbligo scolastico: da 16 a 18 anni. A promuovere l’estensione della permanenza sui banchi di scuola sono Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, e Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, entrambi del Partito Democratico, in un articolo pubblicato domenica 11 gennaio sul Sole 24 Ore, in risposta al Piano Calenda-Bentivogli ed in vista delle elezioni politiche del 4 marzo.
Anche più digitale dalla primaria ed Erasmus nei licei
I due, inoltre, auspicano il rafforzamento delle competenze digitali, con investimenti mirati già dalla scuola primaria, oltre che l’estensione del progetto Erasmus alle superiori agli studenti meno abbienti.
Secondo Boccia ed Emiliano, quindi, occorrono “interventi sui pilastri fondamentali dell’istruzione: finanziamento delle competenze digitali dalle elementari e per tutti, Erasmus nei licei per tutti coloro che non possono permetterselo e hanno il profitto adeguato e scuola dell’obbligo fino alla maturità. Solo così in un decennio si qualificano e aumentano i 450mila diplomati l’anno che spingeranno a loro volta in su la qualità dei laureati. Si chiama senso della comunità”.
Il profitto aziendale deve essere reinvestito nella comunità
La coppia auspica, di conseguenza, il rovesciamento “del paradigma proposto dal ministro Calenda e dal segretario Fim Cisl, Bentivogli, incentrato su una nuova sfida per la produttività. Il profitto aziendale oltre agli azionisti per noi può e deve essere reinvestito nella comunità perché i nuovi modelli di produzione e la loro capacità di stravolgere la medesima catena del valore di interi comparti ci proietta in un mondo che richiede punti fermi nel rapporto industria-comunità”.