Per il Partito democratico l’obbligo vaccinale non può fermarsi al personale scolastico, ma deve riguardare anche gli alunni sopra i 12 anni. L’annuncio è della ex responsabile Scuola Pd, Camilla Sgambato, oggi nella direzione nazionale del Partito Democratico. Una posizione – che diventa anche fattibile sul piano pratico, ora che l’Aifa ha detto sì al vaccino Moderna per la fascia di età 12-17 anni – che si allinea, quindi, quella del primo sindacato dei presidi, l’Anp, ma anche di diversi virologi, come Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, secondo il quale “il vaccino per la fascia 10-12 anni può mettere in sicurezza le scuole medie”. A pensarla diversamente, invece, è la Lega, come ribadito alla Tecnica della Scuola dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, per il quale sarebbe assurdo escludere dalle lezioni in presenza un ragazzino di 12 anni la cui famiglia si è opposta alla vaccinazione.
Il Pd, comunque, espone le sue ragioni. “In una classe, durante l’ora di lezione – sostiene Sgambato – vi sono in media dai 20 ai 25 alunni ed il docente, che si alterna ad un altro collega ad ogni cambio di ora. Saggia e giusta è la decisione dell’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico. Ma non basta, perché credo occorra riflettere sulla necessità di estendere l’obbligo anche agli alunni over 12enni”.
Sgambato sostiene che con il docente che si è sottoposto a vaccinazione, la classe non sarebbe affatto indenne dai rischi di contagio. Quindi si tornerebbe alla didattica a distanza.
“Se non vacciniamo anche quei 20/25 alunni ultra 12enni – spiega la dem – dobbiamo distanziarli. E poiché, quanto a capienza di aule, sistemi di areazione e numero docenti, staremo a settembre pressappoco come stavamo l’anno scorso, è sicuro il ritorno alla DaD”.
Secondo Sgambato il cerchio sulle vaccinazioni, quindi, senza il coinvolgimento degli alunni non sarebbe chiuso: “Ne sono consapevoli i dirigenti scolastici, i docenti e gli alunni – conclude l’esponente del Pd – ed è inutile scandalizzarci, o riempire le piazze con slogan inutili e retorici. Se vogliamo tornare in presenza dobbiamo vaccinare anche gli studenti, sapendo che non è una scelta facile, ma l’unica percorribile allo stato”, conclude Sgambato.
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